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Antitrust avvia istruttoria su società di gas e luce per mancata trasparenza

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha avviato 13 procedimenti istruttori nei confronti di diverse società

L’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – AGCM) ha avviato 13 procedimenti istruttori nei confronti di altrettante società di fornitura gas e luce.

I procedimenti riguardano la mancanza di trasparenza nell’indicazione delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero. I rilievi formulati dall’Autorità – – scrive la stessa Antitrust in una nota – si riferiscono sia alla documentazione contrattuale sia alla comunicazione promozionale.

Le società sotto il mirino dell’Antitrust

Nello specifico, le società interessate sono: Enel Energia, Optima, Green Network, Illumia, Wekiwi, Sentra, Olimpia-Gruppo Sinergy, Gasway, Dolomiti Energia, E.On, Axpo, Audax, Argos

Secondo l’ Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, l’analisi delle principali offerte commerciali sul mercato libero proposte dalle società ha rivelato l’esistenza di diversi profili critici delle informazioni rese in ordine alle voci che concorrono alla formazione del prezzo complessivo dell’energia elettrica e del gas, comprensive di oneri che, una volta riportati in bolletta, vengono posti a carico dei consumatori.

Oneri a carico dei consumatori

In particolare risulta che, prima della sottoscrizione del contratto, gli utenti non siano adeguatamente informati dell’esistenza di alcune voci di costo aggiuntive al prezzo della componente energia, con la conseguenza che, solo al momento della ricezione delle bollette, essi si rendono conto degli effettivi costi delle forniture di energia elettrica e gas applicati da queste imprese, risultanti superiori alle attese.

 

In molti casi gli oneri di commercializzazione non sono indicati nel loro esatto ammontare oppure alcuni oneri previsti dal contratto non trovano fondamento in una corrispondente attività.

Addebiti impropri

Talvolta invece altre voci di costo risultano impropriamente addebitate agli utenti in caso di recesso anticipato, a titolo di penale o sotto forma di storno dei bonus concessi per incentivare l’adesione alle offerte commerciali.

Biglietti aerei

Lo scorso 25 settembre l’Antitrust aveva invece avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle compagnie aeree Blue Panorama, Easyjet, Ryanair e Vueling.

L’indagine era stata avviata in seguito al crescente numero di segnalazioni da parte dei consumatori, rimasti delusi dal trattamento ricevuto dalle compagnie aeree.

Oggetto dei procedimenti era “la vendita di biglietti per servizi di trasporto aereo in seguito cancellati dalle quattro compagnie a causa del Covid, pur essendo programmati per un periodo nel quale non erano più vigenti i limiti di circolazione imposti dai provvedimenti governativi”.

In particolare, spiegava l’Autorità, “adducendo come motivo della cancellazione l’emergenza per la pandemia, Blue Panorama, Easyjet, Ryanair e Vueling hanno offerto, in alternativa allo spostamento del volo, soltanto l’erogazione di un voucher anziché il rimborso del prezzo del biglietto già pagato, in possibile violazione dei diritti dei passeggeri previsti dal Reg. (CE) n. 261/2004″.

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