L’attacco aereo del 16 marzo scorso contro un teatro di Mariupol in cui si erano rifugiati civili è stato lanciato dalle forze russe ed è stato un crimine di guerra: lo afferma Amnesty International.
Crimine di guerra a Mariupol
“Finora si parlava di un presunto crimine di guerra. Ora possiamo dire chiaramente che lo è stato, ed è stato commesso dalle forze armate russe”, ha detto Oksana Pokalchuk, responsabile della sezione ucraina di Amnesty.
“Queste esplosioni sono state causate da qualcosa di veramente grande: due bombe da 500 chilogrammi” sganciate da un aereo, ha aggiunto, respingendo la tesi russa secondo cui il teatro è stato colpito in un attacco sotto falsa bandiera dai difensori ucraini della città. L’organizzazione ritiene che nell’attacco siano morte almeno una dozzina di persone, mentre inizialmente le autorità della città avevano stimato circa 300 vittime.
La denuncia di Kuleba
Il bombardamento era stato denunciato e reso pubblico dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che sui social network lo aveva definito un “orrendo crimine di guerra”: “Massiccio attacco russo al teatro drammatico dove si nascondevano centinaia di civili innocenti. L’edificio è ora ridotto in rovine. I russi non potevano non sapere che si trattava di un rifugio per civili”, aveva twittato Kuleba.