“Esiti positivi dal Consiglio europeo di ieri, si sono aperte strade comuni, azioni fiscali comuni, si è decisivo cosa fare nei tempi giusti, dobbiamo cercare di azionare tutte le leve comuni- afferma a Radio24 Enzo Amendola ministro agli Affari Europei-. Il fondo per la ripresa è lo strumento fiscale più potente per aiutare i paesi, le imprese e le famiglie. Si va avanti, ieri c’è stato un segnale positivo. Sarà un negoziato a tappe serrate: i tempi sono da qui a giugno e la politica fiscale europea si è messa in movimento”.
Senza anatemi
“Ieri abbiamo dato vita ad una scelta, già dal primo giugno saranno in campo le risorse, più di 540 miliardi, il 6 maggio negozieremo un nuovo bilancio europeo e il fondo per la ripresa di portata imponente- precisa il ministro-. Questa ingente mole di risorse non può gonfiare molto i debiti degli stati, sarà un negoziato a tappe forzate, la politica fiscale europea si è messa in moto. Attivare il Mes? Il governo e il parlamento potranno valutare se attivare la linea di credito, bisogna valutare senza anatemi e pregiudizi. Penso che tutti gli strumenti debbano essere valutati con calma e intelligenza”.
Condizionalità
“Riguardo al Mes, non abbiamo alcuna certezza sulle condizionalità del prestito, nella fase di restituzione si potrebbero chiedere degli aggiustamenti con l’ingresso della Troika– precisa Amendola-. Se il Mes non è più quello per cui è stato costruito e se quindi scompaiono le condizionalità per tutta la durata del prestito e non ci sono rischi di alcuna sorta su aggiustamenti macro economici e su ingressi esterni allora il problema scompare”.