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Altolà degli infermieri: “Il governo si è dimenticato di noi”

Disorganizzazione negli ospedali e stipendi fermi a vent'anni fa. Il J'accuse del sindacato Nursing Up: "Basta con il gioco delle tre carte"

“Quello che possiamo ribadire con forza è che gli operatori sanitari devono essere tutelati sul luogo di lavoro– afferma a Dire Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up-. Siamo certi che molti cittadini terranno a mente quello che gli infermieri hanno fatto, quindi sicuramente non ci sarà più quella propensione all’aggressività che c’era in passato, anche perché non conoscevano bene il nostro lavoro”. Questo non toglie che “bisogna comunque adottare tutte quelle cautele per garantire agli infermieri di lavorare in sicurezza e in tranquillità”.

Lavoro senza soste

“Durante questa emergenza ci hanno definito più volte “eroi”, ma siamo solo dei professionisti e questo è da sempre il nostro lavoro. È vero, abbiamo lavorato ininterrottamente e abbiamo corso tanti rischi, talvolta anche fingendo che tutto andasse bene solo per il bene dei pazienti. Questa volta avevamo la speranza che il governo, superato il clou dell’epidemia, si ricordasse di noi. Ma ancora una volta le nostre attese sono state deluse e non siamo riusciti ad ottenere quello che ci spetta da anni di diritto“. E aggiunge:”Gli infermieri sono quelli che devono darsi da fare, che devono mettere a repentaglio la loro vita e che devono sacrificarsi, ma questo avviene a causa della disorganizzazione che le stesse istituzioni hanno creato, a volte per incompetenza. Siamo professionisti alle dipendenze del Servizio sanitario nazionale, ma siamo anche persone con le loro esigenze, con alle spalle famiglie e figli. Eppure quando a fine mese riceviamo lo stipendio, ci accorgiamo che siamo ancora trattati come 20 anni fa. E questo è inaccettabile”.

Busta paga

Sostiene il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up: “il governo, senza fare i giochi delle tre carte, deve riconoscerci un incremento dello stipendio. Ci aspettiamo che la nostra professionalità venga riconosciuta in busta paga e che questo accada con costanza ogni mese, per tutti i mesi dell’anno”. Nella bozza del decreto Rilancio, intanto, era previsto un bonus, poi scomparso, di 1.000 euro destinato al personale sanitario che è stato impegnato in prima linea nel corso dell’emergenza Covid-19.  Il decreto, inoltre prevede l’assunzione di 9.600 infermieri di famiglia, “figure di cruciale importanza” che rivestiranno “un ruolo chiave nella sanità del futuro“, secondo Antonio De Palma

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