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Alitalia, cigs per 3.960 dipendenti: pesa anche epidemia coronavirus

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L'epidemia di coronavirus inizia a pesare anche su Alitalia, già provata dalla crisi che si protrae da diverso tempo. La compagnia aerea ha, infatti, chiesto una nuova procedura di cassa integrazione straordinaria per quasi 4.000 dipendenti. L'azienda ha chiesto altri sette mesi di cigs, dal 24 marzo al 31 ottobre, per 3.960 dipendenti. Si tratta 1.175 persone (di cui 70 comandanti, 95 piloti, 340 assistenti di volo e 670 del personale di terra), a cui vanno aggiunti altri 2.785 per imprevisti legati all'emergenza coronavirus: 143 comandanti, 182 piltoi, 780 assistenti di volo, 1.680 personale di terra. Numeri che saranno comunque oggetto di trattativa. 

Un passeggero con Covid-19

Nelle scorse ore, inoltre, l'Alitalia è stata informata dalle autorità sanitarie che è stata riscontrata la patologia Covid-19 in un passeggero italiano che il 17 febbraio scorso ha viaggiato sui voli AZ2109 Milano Linate-Roma e AZ802 Roma-Algeri. La compagnia – si legge in una nota – in costante contatto con le autorità, ha fornito alla Sanità Aerea italiana i nominativi delle persone sedute in prossimità del passeggero in questione, così che possa procedere a contattarli per accertamenti, come previsto dal protocollo per simili casi. Alitalia ha inoltre predisposto la sanificazione degli aeromobili interessati, il cui sistema di ventilazione è dotato di potentissimi filtri, e ha dato indicazione al personale di bordo dei due velivoli, che non presenta alcun sintomo di malessere, di attenersi al protocollo sanitario previsto

 

Manuela Petrini: