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Tensioni politiche in Albania, fra Europa e legge elettorale

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Mentre si discute di chi esce, come il Regno Unito, l’Europa continua a vigilare anche sul fronte di chi entra. E su questo piano, che comprende l’allargamento dei Paesi membri agli Stati dei Balcani, la questione resta ancora dibattuta. Tanto che, in giornata, il commissario europeo per l’Allagramento, Oliver Varhelyi, è tornato sull’argomento ribadendo che “sarebbe un terribile spreco” perdere l’annessione dell’Albania. Ancor peggio, se a inficiare sul buon esito del percorso di ingresso nel novero di Bruxelles fosse la revisione della legge elettorale, attualmente fonte di diverse discussioni a Tirana.

Albania ed Europa

Varhelyi ha spiegato che, in qualche modo, le tensioni politiche sorte attorno al dibattito in corso in Albania potrebbero “ostacolare la prima conferenza intergovernativa“. Utile a stabilire quali saranno i passi concreti da muovere per inserire Tirana nel consesso europeo. Un’annessione sponsorizzata dai vertici europei, che hanno puntato forte sull’allargamento ai Balcani, ma che fanno i conti anche con le criticità interne dei Paesi in questione. Nello specifico, le modifiche del sistema elettorale volute dal partito del premier, Edi Rama, che non ha finora incontrato la convergenza degli altri gruppi politici. Il che, in pratica, apre le porte alla possibilità di una crisi politica.

Conferenza intergovernativa

Il rischio di veder scivolar via il consenso, tuttavia, appare al momento contenuto. “Finché la legge non impedisce la formazione di governi di coalizione dopo le elezioni – ha detto il commissario Ue -, penso che possiamo guardare alle” diverse “soluzioni in modo favorevole”. Al contrario, “dobbiamo avere una riflessione adeguata“. Domani, Varhelyi sarà a Tirana, proprio per presentare il piano economico europeo e per lavorare alla conferenza intergovernativa che sarà decisiva per indirizzare il futuro comunitario dell’Albania. E che, secondo il commissario, sarà bene si svolga “sotto il mandato della presidenza di turno tedesca”. Ovvero entro il 31 dicembre.

Damiano Mattana: