Air Italy, nessun interesse da Ryanair

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Non sarà Ryanair a salvare Air Italy dalla liquidazione. Ad annunciarlo è David O'Brien, chief commercial officer di Ryanair a Milano, che ha seccamente smentito le voci che avanzavano l'ipotesi di un presunto interesse della compagnia aerea irlandese a rilevare l'ex Meridiana: “Abbiamo visto e sentito alcune notizie. Vogliamo dire che non c'è nessun interesse di Ryanair di comprare Air Italy – ha detto O'Brien -. Air Italy non ha slot interessanti o che ci possono interessare. Credo che Qatar quando ha investito in Air Italy non pensava che Alitalia avrebbe resistito così a lungo“. Il riferimento è alla quota del 49% detenuta dalla compagnia qatariota che, a seguito del persistere delle problematiche finanziarie della compagnia (380 milioni di passivo in due anni), aveva deciso di non procedere al prolungamento del piano di salvataggio, sostenendo che “sarebbe stato possibile esclusivamente solo con l'impegno di tutti gli azionisti“.

Trattative con Olbia

Nel frattempo, però, la compagnia aerea irlandese strizza l'occhio alla Sardegna, con lo stesso O'Brien a dichiarare aperta una trattativa con l'aeroporto di Olbia al fine di aprire una base sull'isola. Un tempismo, garantisce il chief commercial officer, che non ha nulla a che vedere con la crisi di Air Italy, che ha la sua sede proprio presso lo scalo sardo: “C'è una trattativa con l'aeroporto di Olbia per aprire lì una base, difficilmente avverrà per l'estate ma ci stiamo lavorando… Noi cresciamo sempre in Italia: quest'anno ci sarà un aumento fra il 3 e il 4% a fronte di una media europeo di meno dell'1%. E' più l'Italia che approfitta di noi”. Secondo O'Brien, la strategia della compagnia low cost necessita di una flotta maggiore: “Per aprire questa seconda base in Sardegna servono più aeromobili e stiamo lavorando per averli”.

Prove di salvataggio

Il governo prosegue il pressing sui du soci di maggioranza, Aga Khan e Qatar Airways, affinché si arrivi a una soluzione alternativa alla liquidazione. L'obiettivo del governo, che non ha nascosto il disappunto per l'arbitraria decisione di fermare l'attività aziendale, è tutelare i 1450 posti di lavoro garantiti finora da Air Italy (circa 1000 a Malpensa, dove si trova la sede operativa principale, e altri 550 in Sardegna): allo scopo, il ministro dei Trasporti Paola De Micheli ha organizzato un incontro con le due parti interessate, cercando di intavolare una trattativa per cercare di salvare il salvabile. L'invito è a cercare soluzioni alternative alla liquidazione, o quantomeno provarci. Presupposto comunque complicato visto il deficit di 230 milioni di euro con cui si è chiuso il 2019 e che ha convinto i soci, soprattutto Qatar, a darci un taglio con l'ex Meridiana.

DM: