“Una meta privilegiata per milioni di turisti, simbolo della laicità della Turchia, assoggettata, nel silenzio generale, all’autorità dell’Islam- afferma il senatore Enrico Aimi, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Esteri-. Costruita nella capitale cristiana dell’Impero d’Oriente a Costantinopoli non può subire un simile affronto. L’Italia si faccia sentire e, attraverso il proprio ministro degli Esteri, invii una severa nota di protesta diplomatica all’ambasciatore turco a Roma. Tutto ciò è inaccettabile”.
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Turchia isolata
Aggiunge Aimi: “Anche l’Europa e la Nato non possono rimanere silenti e subire in modo codardo un simile affronto. Di questo passo rischiamo di smarrire la via della pace nel Mediterraneo. La Turchia del Sultano Erdogan sferra un ceffone in volto all’Occidente e si rivela inaffidabile“. Scrive su Twitter il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni: “SantaSofia, quando i simboli religiosi non sono strumenti di dialogo ma di scontro politico“. Gli Usa si dicono “delusi dalla decisione del governo della Turchia di cambiare lo status di Santa Sofia“, spiega la portavoce del dipartimento di stato, Morgan Ortagus. “Prendiamo atto che Ankara si sia impegnata a mantenere l’accesso a Santa Sofia per tutti i visitatori e siamo impazienti di sentire i piani per una gestione di Santa Sofia che continui ad assicurare la sua accessibilità a tutti senza impedimenti“, ha aggiunto Morgan Ortagus.