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Africa: in 5 anni oltre 55mila crimini contro bimbi

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Nelle zone colpite dai conflitti, in Africa, tra il 2014 e il 2018 ci sono state più di 55.880 gravi violazioni contro i bambini, come uccisioni, mutilazioni e violenze sessuali. È quanto rivela un nuovo studio condotto da Save the Children, l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Lo studio

I dati dello studio dell'Organizzazione mostrano come, a partire dal 2014, in Africa ci sia stato un aumento di casi legati a quattro delle “sei gravi violazioni” contro i bambini durante i conflitti. In particolare, l'incremento maggiore riguarda il reclutamento dei bambini soldato, con più di 24 mila minori reclutati e usati dai gruppi armati, un numero che in 5 anni è più che raddoppiato. Inoltre, dal 2014, nelle aree di conflitto nel continente, sono stati uccisi o sono rimasti gravemente feriti più di 11.000 bambini, oltre 4.600 minori, soprattutto ragazze, sono state vittime di violenze sessuali e ci sono stati più di 3.500 attacchi contro scuole e ospedali. Sebbene alcuni leader africani abbiano messo in campo azioni per prevenire le violenze nei confronti dei bambini, Save the Children esprime forte preoccupazione sui progressi ancora troppo lenti e chiede agli Stati membri dell'Unione africana e a tutte le parti in conflitto di impegnarsi a porre fine alle guerre e ad assicurare la protezione necessaria ai bambini nel corso dei conflitti. Gli Stati membri dell'Unione africana devono inoltre dare priorità al coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze nei processi decisionali per mettere in campo azioni per proteggerli, come i programmi di prevenzione, risposta all'emergenza e ricostruzione post-conflitto. Secondo stime dell’Unicef, sarebbero circa 250.000 i bambini coinvolti in conflitti armati in tutto il mondo usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, cuochi; le ragazze, in particolare, vengono costrette a prostituirsi, privandole dei loro diritti e dell’infanzia.

Il vertice di Addis Abeba

“Nel 2013 i leader africani si sono riuniti ad Addis Abeba con un piano ambizioso per porre fine alle violenze e ai conflitti nel continente entro il 2020 e creare le condizioni per un continente più pacifico e prospero per tutti. Purtroppo, sebbene siano stati compiuti alcuni limitati passi in avanti, ciò che vediamo oggi è un'Africa ancora afflitta da violenze e insicurezza. Come sempre, i bambini subiscono le conseguenze peggiori di tutto questo”, ha affermato Doris Mpoumou, che rappresenta Save the Children presso l'Unione Africana (Au). “Questo vertice dell'Unione africana è un'occasione molto importante per rivedere quanto concordato nel 2013 e riflettere sul perché la situazione sia rimasta sostanzialmente la stessa, nonostante gli impegni dei leader. Gli stati membri dell'Unione e tutte le parti in conflitto nel continente devono trovare modi condivisi, significativi e sostenibili per porre fine alle guerre e proteggere i bambini da ogni forma di violenza, abuso e sfruttamento. Ringraziamo i leader africani per il costante impegno nella campagna “Silencing the Guns“- promossa dall'Unione Africana – ma allo stesso tempo li sollecitiamo perché, con urgenza, intraprendano azioni concrete per fermare la guerra contro i bambini”, ha concluso Mpoumou. 

Milena Castigli: