Aveva solo 29 anni Frozan Safi ed era un’attivista per i diritti delle donne e una docente di economia. E’ stata crivellata di colpi di arma da fuoco che le hanno distrutto il volto. Come riporta il Guardia, è il primo difensore dei diritti delle donne ad essere uccisa da quando i talebani sono tornati al potere lo scorso agosto.
Riconosciuta dai vestiti, il volto crivellato di colpi
Frozan era scomparsa da due settimane e si temeva per la sua sorte. Ora il suo corpo è stato identificato in un obitorio nella città di Mazar-i-Sharif, nel nord dell’Afghanistan. Il Guardian ha riportato la testimonianza di Rita, sorella di Safi. “L’abbiamo riconosciuta dai suoi vestiti. I proiettili le hanno distrutto la faccia – ha detto Rita che è una dottoressa -. C’erano ferite da proiettile dappertutto, troppe da contare, sulla testa, sul cuore, sul petto, sui reni, sulle gambe”. Il suo anello di fidanzamento e la borsa non c’erano.
La trappola
I familiari hanno raccontato che Safi è stata attirata in una trappola. La giovane attivista aveva preparato i documenti per espatriare in Germania. Dopo aver ricevuto una telefonata, è uscita di casa con i documenti per il viaggio. Circa due ore dopo, i familiari hanno perso i contatti con Safi e, dal 20 ottobre, non hanno avuto più sue notizie, fino al tragico epilogo. Safi era stata brutalmente uccisa.