Nei comitati elettorali che stasera attenderanno i risultati, circolano molte teorie su chi possa essere maggiormente avvantaggiato da un'alta affluenza, ma fare previsioni in questo senso è piuttosto complicato.
Emilia-Romagna
Affluenza in forte crescita in Emilia Romagna. Alle 12 ha votato il 23,44%, oltre il doppio rispetto alla precedente tornata quando alla stessa ora si era recato alle urne il 10,77% degli elettori. Il dato più alto a livello provinciale si registra a Bologna dove si è recato al voto il 24,97% degli elettori (12,14% nella precedete tornata), seguita da Modena con il 23,96% (11,02%), Ravenna col 23,67% (11,23%) e Ferrara col 23,63% (11,58). In coda invece troviamo Rimini con il 19,86% (7,78%), preceduta da Parma con il 21,98% (9,69%), Piacenza con il 22,55% (10,65%), Reggio Emilia con il 23,54% (10,33%), Forlì con il 23,55 (10,09%)
Calabria
Affluenza in aumento anche in Calabria. Alle ora 12 ha votato il 10,48% contro l'8,85% della precedente tornata elettorale. Il dato più alto a livello provinciale, riferisce Adnkronos, si registra a Catanzaro con un'affluenza alle 12 dell'11,76% (contro il 9,03% della precedente tornata), seguita Cosenza con il 10,58% (9,51%) e Reggio Calabria col 10,17% (8,31%). In coda la provincia di Vibo Valentia con il 9,6% (8,23%) preceduta da Crotone con il 9,76% (8,18%).
Senza margini di mediazione
Le regionali, evidenzia l’Ansa, tengono col fiato sospeso perché l'esito è incerto, la posta è altissima e il risultato lascerà pochissimo spazio alle interpretazioni: dopo una mano secca, senza rivincite o esami di riparazione, da una parte ci saranno i vincitori, dall'altra gli sconfitti, senza margini di mediazione. E la differenza fra l'essere da una parte o dall'altra, potrebbero farla pochissimi voti, magari decisi da una delle tantissime vicende che hanno incrociato la campagna elettorale.