Addio al maestro di due generazioni di giornalisti

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L’ex firma della Rai e del Resto del Carlino Gianni Rossetti, instancabile settantenne, è morto all’improvviso mentre la sua vita, interamente dedicata alla famiglia e alla professione, era in pieno svolgimento, tra le infinite attività che ha saputo creare dal nulla (società sportive, testate giornalistiche, aziende, rassegne culturali). Serietà e talento al servizio soprattutto della formazione deli giovani. Lo scorso anno a Osimo è stato lui a premiare per “l’impegno sociale nel giornalismo” il fondatore di In terris, don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Infaticabile e tenace

Ci sono uomini mandati da Dio nel mondo per renderlo un posto migliore: uno di questi era Gianni Rossetti, storico presidente dell’ordine dei giornalisti delle Marche, direttore dell’Ifg, la scuola di giornalismo dell’università di Urbino, organizzatore del Festival del giornalismo d’inchiesta delle Marche e maestro di due generazioni di professionisti dell’informazione. Nel Vangelo si parla di angeli inviati in mezzo alla gente, papa Francesco li chiama testimoni della speranza, santi della porta accanto. “Fa’ che la morte ti colga vivo”, recita un antico adagio.  “Infaticabile, tenace e creativo, ha iniziato la sua carriera professionale al Corriere Adriatico per poi passare al Resto del Carlino e alla Rai, Tg3 Marche- lo ricorda Carlo Verna, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti-. Come presidente dell’ordine dei giornalisti delle Marche è stato promotore di innumerevoli iniziative per la categoria dei giornalisti. E’ stato anche fiduciario per la Casagit. E ha guidato l’ordine in anni difficili, è riuscito a dargli una sede di proprietà, unico allora in Italia”.

Serietà e talento

Con la sua forte determinazione, Rossetti è riuscito a superare ogni ostacolo, soprattutto di natura economica. Ha coinvolto tutte le scuole delle Marche nell’iniziativa “Il Giornale delle scuole” che anche quest’anno seguiva personalmente. Ha realizzato “Le Voci delle Marche”, un volume che per la prima volta raccoglieva tutte le testate della regione. “Si è dedicato ai giovani, insegnando per anni giornalismo all’Università di Urbino. Un collega pieno di interessi, poliedrico, a cavallo della storia del giornalismo: ha visto la trasformazione dell’informazione, dal piombo al web, dalla televisione al multimediale- evidenzia Verna-. E’ con profondo dolore che i Consigli di ieri e di oggi hanno appreso la notizia della sua scomparsa. Ed è con profonda gratitudine per la sua straordinaria volontà di trasmettere momenti di esperienza e saggezza, che vogliamo ricordarlo”. E, spiega, “quando lasceremo alle spalle questo momento cosi drammaticamente segnato dall’epidemia sanitaria, l’Ordine delle Marche con la partecipazione anche dell’Ordine nazionale, sarà promotore di un evento pubblico per salutarlo con un grande e caloroso abbraccio”.

 

Gianluca Franco: