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A Biden il South Carolina, riaperte le primarie

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Arriva in South Carolina il colpo di coda che permette a Joe Biden di riaprire la corsa dem nelle primarie verso la Casa Bianca: l'ex vice di Obama piazza una vittoria fondamentale per il prosieguo della gara democratiche aggiudicandosi, secondo Edison Research, un successo da almeno 14 delegati su 54. Un'affermazione netta quella ai piedi degli Appalachi, con il 50,8% delle preferenze già in tasca quando i seggi scrutinati erano appena il 3,14%, praticamente il triplo sul rivale Bernie Sanders (18,5%). Soddisfazione enorme per Biden, anche se i bookmakers davano a quota bassa la sua vittoria in South Carolina: “A tutti quelli che sono stati abbattuti, esclusi e lasciati indietro, questa è la tua campagna. Insieme vinceremo questa nomination e batteremo Donald Trump… Da qui avete lanciato Bill Clinton, Barack Obama ed ora me, la mia campagna è decollata“.

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Successo fra gli afroamericani

La vittoria in South Carolina certifica la rinnovata incertezza dei democratici nell'identificare una figura degna della leadership in senso assoluto, riportando in auge un candidato da più parti dato quasi per spacciato. E Biden non manca di ricordarlo: “Media e analisti davamo per morta la mia candidatura, ma oggi ha vinto il cuore del partito democratico e ha vinto alla grande”. Un'affermazione non casuale vista che in South Carolina, Biden ha contato su un appoggio cruciale da parte degli afroamericani, considerati il 60% dell'elettorato democratico nello Stato (con tanto di endorsement dello storico deputato Jim Clyburn). Il che, nondimeno, ha significato un'occasione per rivendicare il suo ruolo da vice-Obama, nonché quell'eredità che i dem cercano ormai da quattro anni.

Verso il Super Tuesday

Ora come ora, la questione resta sostanzialmente la stessa di prima, visto e considerato che Bernie Sanders resta avanti nella media generale ma che Biden ha piazzato forse il colpo migliore a pochissimi giorni dal Super Tuesday, dove si capirà la direzione degli elettori democratici e anche quale sarà il ruolo nella vicenda di Bloomberg, che ha da subito detto di voler puntare tutto sull'appuntamento clou delle primarie. Sanders non fa drammi e la prende con filosofia: “Non abbiamo vinto in South Carolina, ma ci sono molti Stati e ci saranno altre sconfitte, non si può vincere ovunque”. Diverso il discorso per il miliardario Tom Steyer, finito terzo e di fatto a secco di risultati nonostante una campagna da svariati milioni di dollari. Quanto basta per convincersi a lasciar perdere.

Damiano Mattana: