Preoccuparsi del bene comune non è una espressione buonista da libro Cuore”. Non usa mezzi termini il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, puntando il dito verso tutti coloro che fanno ironia dei buoni sentimenti. Per il capo dello Stato la preoccupazione del bene comune è l'espressione più alta di vocazione civile. Per questo, ai 32 eroi civili da lui designati, oggi Mattarella ha tributato una cerimonia di premiazione al Quirinale.
La cerimonia
La cerimonia è stata condotta e presentata dalla conduttrice televisiva Eleonora Daniele. Sono trentadue gli alfieri della Repubblica designati dal capo dello Stato: trentadue declinazioni dell'impegno civile che spaziano dall'impegno nella solidarietà , alla cooperazione internazionale, dalla lotta per la legalità alla promozione della cultura. Nel discorso precedente la premiazione, il capo dello Stato ha parlato della solidarietà come valore, ricordando il suo rimando nell'articolo 2 della Costituzione: “La solidarietà non si realizza per inerzia, ma viene fatta praticandola” ha detto il capo dello Stato rivolgendosi ai trentadue: “È necessario far conoscere quel che di buono avviene in Italia – ha detto -. Facendolo si fa un servizio alla verità e un servizio alla Repubblica”.
Chi sono gli eroi del quotidiano
Fra i cittadini italiani designati da Mattarella come esempio di eroismo civico, ci sono Maria Coletti, impegnata nell'integrazione nel quartiere romano di Torpignattara, Samba Diagne, senegalese cinquantenne che soccorse il militare aggredito a Milano da un presunto terroristo, Dino Impagliazzo, nonno dal cuore d'oro prodigo alla distribuzione di pasti caldi ai senzatetto di Roma. Dalla Capitale proviene anche Tiziana Ronzio, a capo di un'associazione che si occupa della riqualificazione di Tor Bella Monaca, Romolo Carletti, fiorentino sessantenne che tutte le mattine accompagna a scuoe un bimbo macedone non vedente, Pompeo Barbieri, atleta paralimpico di nuoto e fondatore dell'Associazione di volontariato “Pietre Vive”, tratto in salvo dalle macerie di San Giuliano di Puglia nel 2002. C'è anche un diacono fra i premiati: Giuseppe Pistolato è il primo diacono permamente ad assistere i detenuti di Verona. Riccardo Zaccaro ha soli 22 anni, ma ha salvato tre persone. Gaetano Angeletti, invece, dopo la morte per overdose del figli, ha fondato l'Associazione La Rondinella, deputata al recupero dei tossicodipendenti. Ci sono Giacomo Perini, che non si arrende al suo osteosarcoma, nonostante le chemioterapie, e Giuseppe Di Stefano, che promuove la cultura della donazione degli organi a seguito della morte del figlio. Sempre dalla morte del figlio è sbocciata la missione di Elisabetta Cipollone, che costruisce – in suo nome – pozzi d'acqua potabile in Etiopia. Paolo Pocobelli focalizza il suo impegno nel rilascio di brevetti per la guida di velivoli ai disabili, mentre sono eroi Angelo Pessina e Francesco Defendi, che hanno preso fuoco per aver soccorso i passeggeri di un velivolo privato precipitato al suolo. Ci sono anche medici ed eroi fra i premiati: come il romano Carlo Santucci che è riuscito a tenere in vita una donna per 40 minuti in attesa dei soccorsi, praticando il massaggio cardiaco. O Angel Micael Vargas Fernandez, che è riuscito a salvare la vita di un bambino caduto da un balcone. Alessandra Rosa Albertini, biologa genetista di Pavia, ha donato 250mila all'Ateneo per cofinanziare le posizioni di ricercatori a tempo determinato, mentre Donato Matassino, professore di Zootecnica all'Università Federico II di Napoli, ha donato l'intera sua liquidazione per realizzare una scuola in Madagascar. Greta Reinberg Mastragostino, 89 anni, di Genova, prosegue l'attività dell'Associazione fondata dal marito per il recupero chirurgico-ortopedico di bambini ed adolescenti in due missioni in Kenya, mentre il 42enne romano Stefano Morelli, cardio-anestesista pediatrico al Bambin Gesù, opera gratuitamente bambini affetti da labiopalatoschisi, ustioni e traumi di guerra. C'è anche una religiosa fra i premiati: Suor Gabriella Bottani, milanese, 55 anni, suora comboniana, per anni in missione in Brasile, è la coordinatrice di Talitha Kum, la rete internazionale contro la tratta di esseri umani, così come è un religioso Filippo Tucci, che ha fatto della chiesa di San Rocco di Roma un punto di riferimento per i poveri del centro storico. Rosalba Rotondo, dirigente di un istituto scolastico nel difficile quartiere di Scampia, s'impegna in prima linea nel contrasto al disagio giovanile. Mentre il libraio Alfredo Murgo, 52 anni s'impegna attivamente per la comunità aquilana duramente colpita dal terremoto, distribuendo gratuitamente libri. Il triestino Christian Bracich si è distinto per aver realizzato uno spazio che funga da nido, mentre Giovanna Covatti ha coperto con il proprio corpo una bambina dall'impatto violento contro un trattore. La solidarietà italiana va oltre i confini: Emanuela Evangelista si è trasferita nel 2013 in Amazzonia, dove vive a stretto contatto con la tribù dei Caboclos, impegnandosi in progetti di cooperazione per la conservazione della foresta e il contrasto all'esodo dei nativi. Marco Giazzi è noto per aver ritirato la sua squadra di basket, in netto vantaggio, perchè i genitori non cessavano di indirizzare insulti e proteste contro l'arbitro quattordicenne.  Claudio Latino è impegnato nel volontariato mentre il velista 70enne Mauro Pelaschiar è ambasciatore della Fondazione One Ocean per il rispetto degli ecosistemi marini in Costa Smeralda. Il chirurgo fiorentino Massimo Pieraccini è impegnato nei trapianti.
Dal Nord al Sud del Paese, questi trentadue italiani che oggi hanno ricevuto l'onorificenza al Merito della Repubblica Italiana sono l'esempio fulgido di un'Italia che può ancora sperare nel rispetto e nell'accoglienza dell'altro.