Erano ancora in volo i passeggeri italiani atterrati al Ben Gurion di Tel Aviv, quando le autorità israeliane stabilivano il blocco per tutti coloro in ingresso nel Paese provenienti dall'Italia. Una sorpresa non da poco per 56 connazionali, provenienti in parte da Bergamo e in parte da Venezia, costretti dalla nuova disposizione a imbarcarsi nuovamente per l'Italia, tutti sullo stesso aereo. Secondo quanto riferito dal sito Ynet, infatti, gli ispettori aeroportuali hanno negato loro l'ingresso nel Paese, dopo che il governo ha deciso di fermare i voli dal nostro Paese praticamente in contemporanea con la registrazione del primo caso di coronavirus in Israele (si tratterebbe di un uomo rientrato circa 4 giorni fa dall'Italia, a bordo di un volo El Al da Milano): “Non abbiamo altra scelta – ha spiegato a Ynet il ministro dell'Interno israeliano Aryeh Deri -, il virus si è diffuso in Italia”. Al contempo, è stata disposta la quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutti gli israeliani di rientro dal nostro Paese.
Misure europee
Lo stesso provvedimento, Israele lo ha adottato anche nei confronti di altri Stati quali Cina, Giappone, Singapore, Corea del Sud, Macao, Thailandia e Hong Kong, ovvero le aree del Pianeta maggiormente soggette ai contagi da coronavirus. Più leggera, invece, la misura adottata dalla Repubblica Ceca, che ha disposto corsie preferenziali all'aeroporto di Praga per gli italiani in arrivo. Una misura anti-italiani che, invece, non sembra verrà presa dalla Francia: il presidente Emmanuel Macron, infatti, presente a Napoli assieme al premier Giuseppe Conte per il XXXV vertice intergovernativo, ha fatto sapere che il suo Paese non chiuderà le frontiere con l'Italia. La stessa Francia teme il rischio di uno “scenario all'italiana”, come spiegato dai sanitari dell'ospedale della Pitié-Salpetrière, a Parigi, visitato in mattinata da Macron. Per quanto riguarda il resto d'Europa, primi casi segnalati in Danimarca, in Estonia e in Romania, mentre sono in aumento quelli registrati nel Regno Unito (2) e Svizzera (4). Altre segnalazioni anche in Grecia, Norvegia e Svezia.
Medio Oriente
Al fine di tenere al riparo il Paese dal contagio, persino l'Arabia Saudita ha preso misure estreme, arrivando a fermare l'ingresso nel Paese dei pellegrini diretti a La Mecca. Un blocco temporaneo e “soggetto a valutazioni continue da parte delle autorità competenti” quello annunciato dal Ministero degli Esteri saudita, che ha altresì sospeso l'ingresso nel Paese ai turisti in possesso di visto provenienti dagli Stati dove il coronavirus è già diffuso. Nel vicino Iran, intanto, i casi di contagio sono saliti a 141 con 22 vittime.