“Un governo incapace di concepire una nuova economia basata su innovazione, efficienza, sostenibilità ambientale e valorizzazione del capitale naturale che faccia annoverare l’Italia tra i Paesi più avanzati dell’Europa nell’affrontare la crisi di sistema che attraversa il continente”. Così il Wwf descrive l’operato del Governo italiano per il 2014, sottolineando come la grave crisi economica – estesa a livello globale – sia direttamente legata ad “un deficit ecologico sempre più imponente”. Secondo la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura accusa la mancanza di “quella spinta innovativa in grado di cambiare l’attuale modello di sviluppo economico che continua a dissipare le nostre risorse energetiche, produttive, sociali e ambientali”.
La cartina tornasole del poco impegno del governo italiano sarebbe la Legge di Stabilità 2015, nella quale la tradizionale governance ambientale viene quasi snobbata. Effettivamente per il 2015, per la difesa del mare, del suolo, la tutela della biodiversità, delle aree protette e delle specie a rischio sono stati stanziati poco più di 253 milioni di euro, pari allo 0,8% dell’ammontare complessivo dell’intera manovra, quando il fabbisogno del 2015 è stato stimato in 30,4 miliardi di euro. “Restano troppe questioni irrisolte come la difesa del suolo, le trivellazioni facili e la mancanza di un piano di decarbonizzazione, le nomine dei consigli direttivi dei Parchi Nazionali per salvarli dall’immobilismo e scongiurando la distruzione di aree protette storiche come il Parco Nazionale dello Stelvio, e ancora i disastri ambientali impuniti che hanno ricadute pesanti sui cittadini in termini economici e sociali “, accusa la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi. Inoltre l’associazione per la salvaguardia della natura nella sua nota di fine anno sottolinea dal punto di vista delle riforme ambientali, il semestre europeo italiano sia stata “un’occasione persa”.
“Si sarebbe atteso che in questi mesi il governo cogliesse un’occasione per qualificare la nostra azione su scala internazionale, ma nella presentazione al Parlamento europeo di Strasburgo del semestre del governo italiano, il presidente del Consiglio non ha dato la giusta accentuazione alle scelte in favore del capitale naturale, dei cambiamenti climatici e della green economy, – si legge in una nota del Wwf – ed è mancata un’azione forte e concordata nel governo, tra ministero dell’Ambiente e ministero dello Sviluppo economico, per dispiegare tutta la sua azione diplomatica in vista della Cop 20 di Lima del dicembre 2014 sui cambiamenti climatici”.