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Vola il primo aereo a olio. E l’ambiente respira

[cml_media_alt id='7790']finnair[/cml_media_alt]Tra manifestazioni della società civile, moniti preoccupati da parte di centri metereologici e assemblee governative mondiali, uno dei più discussi argomenti dell’ultimo periodo è proprio l’ambiente. Il nostro clima sta cambiando inesorabilmente e questo è ormai innegabile: il pianeta inizia a dare segnali concreti. Così, tra buoni propositi e collaborazioni da parte anche di fondazioni private – come la Rockfeller Foundation, che in un comunicato ha affermato lunedì scorso di aver notevolmente diminuito i suoi investimenti in carburanti fossili -, primi esperimenti si iniziano a fare anche sul fronte dei trasporti aerei: la compagnia Finnair, “in linea” col vertice Onu tenutosi al Palazzo di Vetro, ha operato un volo da Helsinki a New York con un aereo A-330 alimentato a biocarburante ecosostenibile. La compagnia, infatti, crede fortemente nell’adozione di misure concrete per la gestione delle prestazioni ambientali.

Considerato il fatto che la maggior parte dell’impatto ambientale di una compagnia aerea è da attribuirsi alle emissioni dei suoi mezzi in volo, il passaggio a una fonte di combustibile ecosostenibile è in grado di ridurre le emissioni nette di Co2 tra il 50 e l’80%, e il biocarburante utilizzato dalla Finnair, fornito dalla società SkyNRG Nordic, è stato prodotto esclusivamente con olio da cucina riciclato ottenuto dai ristoranti ed è alternativo ai propellenti tradizionali: riduce le emissioni nette e i gas responsabili dell’effetto serra.

Visti i costi di questo tipo di rifornimento, ovviamente il volo quotidiano non risulta ancora possibile, ma Finnair e i suoi partner considerano propria la battaglia per una maggiore coltivazione di fonti di biocarburante che non siano in concorrenza con la produzione alimentare né arrechino danni alla biodiversità, e stanno mettendo in atto, presso l’aeroporto di Helsinki, un centro per la produzione di carburanti ad olio. Una possibile svolta per l’ambiente? È presto per dirlo, ma certo è che quello della compagnia Finlandese è un progetto pilota su cui sarebbe necessario riflettere, vista l’irrecuperabile situazione in cui versano i nostri ghiacciai.

 

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