Un intero scaffale dedicato alla custodia e alla conseguente fruizione di libri scritti in lingua cinese, allo scopo di favorire l’integrazione della locale comunità asiatica, una delle più numerose in Lombardia. E’ quanto avviene a Milano, all’interno della Biblioteca “Dergano-Bovisa”, costruita nel 1979 e, fin dagli albori, pensata come luogo di interscambio e dialogo culturale tra cittadini italiani e cinesi i quali, nel quartiere dove sorge la struttura, costituiscono un’importante fetta di popolazione. La biblioteca milanese, dall’alto del suo gemellaggio con la “Shanghai Library”, la seconda più grande in Cina, mette a disposizione addirittura 1200 volumi interamente scritti in cinese e, nondimeno, ospita ogni giorno un folto pubblico, attratto dalla quantità di documenti qui conservati, in particolare bambini di origine asiatica.
La rete di collaborazione “libraria” fra Italia e Cina, in realtà, è attiva da oltre 10 anni ossia da quando, nel 2002, è stato avviato “Window of Shanghai”, un proficuo progetto di scambio fra biblioteche il quale, a oggi, coinvolge oltre 130 poli culturali a livello internazionale, il primo dei quali è stato un’altra biblioteca milanese, la Sormani, proprio in virtù dell’alta concentrazione di cittadini cinesi nel capoluogo lombardo. Ma è stata proprio la “Dergano-Bovisa” a rappresentare il luogo ideale all’interno del quale promuovere la cultura cinese in Italia. Dopo un iniziale periodo di assestamento, infatti, il via vai di volumi ha cominciato a dare i suoi frutti, mettendo a disposizione una quantità sempre più corposa di testi in lingua straniera, in grado di rispondere alle varie esigenze dei fruitori, bambini e adulti, favorendo, implicitamente, la relazione fra l’ampia comunità asiatica e quella locale.
Negli ultimi anni, la frequentazione dello “scaffale multiculturale” (addirittura 21 ripiani) è aumentata sensibilmente, alla luce degli aggiornamenti che, di anno in anno, rendono l’offerta libraria ricca e variegata, adatta agli studenti come ai piccoli lettori. Proprio questi ultimi, a quanto sembra, usufruiscono maggiormente degli spazi della biblioteca, spesso senza essere accompagnati dai genitori, segno evidente di quanto la sezione interculturale rappresenti per loro un importante punto di riferimento. A questo bisogna aggiungere che la sua posizione, situata nei pressi del Politecnico di Milano (la scuola maggiormente frequentata da ragazzi di origine orientale), favorisce indirettamente l’andirivieni degli studenti.
Per il momento, sono soprattutto i più giovani a trascorrere parte del loro tempo fra gli scaffali (ma anche il numero degli adulti sta crescendo), leggendo libri cinesi ma anche italiani. Allo stesso modo, tra l’altro, i ragazzi italiani trovano interessanti i testi orientali, il che consente una non indifferente fonte di integrazione e interscambio, fatto di commenti e spiegazioni reciproche. Il modo migliore per una convivenza nel rispetto e nell’amicizia fra chi, pur culturalmente distante, si trova a condividere luoghi e abitudini di vita.