Il vaiolo, una malattia infettiva causata da due varianti del virus Variola, non è comparso per la prima volta 5000 anni fa – come finora creduto – ma “solo” nel 1600. Un suo ceppo virale è stato infatti recentemente estratto a Vilnius (in Lituania) nel corpo mummificato di un bambino morto nel Seicento. Fino ad ora, la scienza collocava l’esordio storico del vaiolo nell’antico Egitto, in seguito alla scoperta – da parte degli archeologi – di un rash pustoloso sulla mummia del faraone Ramses V.
L’analisi del bimbo lituano mummificato, il cui materiale genetico rappresenta il più antico campione di virus mai scoperto, sembra indicare che la forma più letale della malattia sia comparsa nel XVI secolo per poi essere ‘trasmessa’ dai coloni europei agli abitanti del Nuovo Mondo. A indicarlo, è uno studio internazionale pubblicato su Current Biology, a 37 anni esatti dall’eradicazione del vaiolo, certificata il 9 dicembre 1979 dopo che l’ultimo caso era stato diagnosticato in Somalia il 26 ottobre 1977.
”Questo studio aggiusta le lancette dell’orologio dell’evoluzione del vaiolo riportandole ad un‘epoca molto più recente”, spiega Eddie Holmes, biologo dell’Università di Sydney che ha partecipato alle ricerche insieme a colleghi canadesi, finlandesi e lituani.
Dopo aver estratto il materiale genetico dalla mummia, il gruppo lo ha sequenziato e poi confrontato con gli altri 49 ceppi di vaiolo “moderni”. Grazie ai dati ottenuti, è stato possibile tracciare un albero genealogico che riconduce i virus contemporanei ad un unico antenato comune che sarebbe comparso tra il 1530 e il 1654. Ora di questa terribile malattia – caratterizzata da una mortalità del 30-35% – rimane solo da capire quale animale abbia fatto da ‘incubatore’ permettendole di fare il “salto di specie” attaccando l’uomo.
Il virus si localizza a livello della piccola circolazione della cute, del cavo orale e della faringe e si manifesta con vescicole sollevate piene di liquido. Secondo l’Oms, solo nel 1967, contrassero il vaiolo 15 milioni di persone; di questi, ne morirono ben 2 milioni. Dopo una massiccia campagna di vaccinazione condotta con un imponente sforzo congiunto tra il 1958 e il 1977, l’Oms ha dichiarato la malattia eradicata. Si è trattato dell’unica malattia eradicata nella storia dell’umanità fino al 2011, quando la peste bovina subì lo stesso destino.