Solo poco tempo il Gao, ossia l’ufficio investigativo del Congresso statunitense, aveva lanciato un allarme riguardo i possibili attacchi hacker che gli aerei di nuova generazione – quelli dotati di wifi disponibile per i passeggeri – potevano subire. Paradossalmente nel rapporto veniva sottolineato come i velivoli più vecchi erano più sicuri da possibili attacchi dei pirati informatici. Ora, dagli Stati Uniti arriva la notizia di un hacker che sarebbe riuscito a prendere il controllo di un aereo tra le 15 e le 20 volte in tre anni, sfruttando proprio le falle della wifi a bordo e dei programmi di intrattenimento.
In un tweet del 15 aprile Chris Roberts lasciava intendere di aver violato il sistema di un aereo di un volo della United Airlines in servizio da Chicago. Il cinguettio aveva destato i sospetti dell’Fbi che si sono attivati per arrestare l’uomo e lo hanno “aspettato” al suo arrivo allo scalo di Syracyuse. Dopo la perquisizione l’uomo era risultato essere in possesso di un portatile e di una chiavetta Usb, inoltre i sistemi di intrattenimento del posto da lui occupato risultavano manomessi.
Ciò che sembrava impossibile, è stato spiegato dallo stesso Roberts, che tra il 2011 e il 2014 avrebbe hackerato un aereo tra le 15 e le 20 volte. In un’occasione l’uomo avrebbe anche preso il controllo del motore di un aereo su cui viaggiava e avrebbe anche attivato il comando “Clb, ossia climb, cioè perdere quota. Il comando è stato eseguito da uno dei due motori e di conseguenza l’aereo si “è letteralmente spostato durante uno di questi voli”.