Non è sempre facile per le mamme provvedere al bambino che chiede di nutrirsi o di essere pulito, soprattutto se si è in condizioni di ristrettezze economiche: per questo motivo l’Unicef ha deciso di aiutare le mamme in difficoltà, grazie a “Baby Pit Stop”.
“L’allattamento non ha orari fissi né un numero definito di poppate nell’arco della giornata. Esistono molteplici modi di allattare ed è difficile per le mamme prevedere dove e quando il bambino chiederà di nutrirsi. Inoltre, molte mamme prolungano l’allattamento ben oltre i primi mesi di vita dei bambini”: il progetto appena avviato, Baby Pit Stop (BPS), propone l’allestimento di 1000 ambienti protetti, in cui le mamme potranno allattare il loro bambino e provvedere al cambio del pannolino, a cominciare dalle proprie sedi territoriali, i comitati Provinciali e i vari punti di incontro delle organizzazioni.
L’iniziativa richiama la nota operazione del “Pit Stop”, il cambio gomme più pieno di benzina, che viene effettuata in tempi rapidissimi durante le gare automobilistiche di Formula Uno. Nei BPS il cambio riguarderà il pannolino e il “pieno” sarà quello di latte materno, ricco di nutrienti e di anticorpi. Il programma di supporto all’allattamento al seno e le attività di responsabilizzazione genitoriale sono considerati il primo passo verso una programmazione sanitaria integrata, sempre più vicina alla cultura dei diritti: l’Unicef, infatti, le indica espressamente nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.