Guerre e calamità naturali visti con gli occhi dei bambini e raccontate con le loro voci sui social network. “Voci dei bambini nelle emergenze” è un progetto creato dall’Unione Europea e dall’Unicef per contribuire a diffondere le storie di bimbi che vivono in situazioni di emergenza umanitaria. Un modo per far ascoltare a tutti le loro parole. La campagna, lanciata il 15 maggio 2014, è stata presentata ieri a Roma al gruppo di lavoro sull’assistenza umanitaria del Consiglio dell’Unione Europea. La cerimonia è stata ospitata dalla Presidenza Italiana del semestre Europeo al Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione allo sviluppo.
Il funzionamento è molto semplice: dando il proprio consenso, un bambino potrà raccontare la sua storia sulla pagina del profilo Facebook di chi aderisce all’iniziativa. In totale saranno pubblicati 5 post e si potrà, al tempo stesso, continuare a gestire normalmente la pagina, nel più totale rispetto della privacy, perché il programma non ha accesso alle informazioni personali.
“Ad oggi, 8 milioni di cittadini europei hanno condiviso le voci di questi bambini attraverso le proprie reti digitali. La campagna ha già raggiunto oltre 143 milioni di persone attraverso altri mezzi di comunicazione, che supera tutte le nostre aspettative”, ha commentato Philippe Cori, direttore dell’Ufficio Unicef presso UE di Bruxelles, che ha partecipato alla cerimonia. Hanno aderito alla campagna anche molte celebrità come Ewan McGregor, Gaia Amaral, Pau Gasol, Imanol Arias, Robert Lewandowski, Evanna Lynch, Boštjan Nachbar e Pavlos Tsimas.