UNICEF, I GOVERNI SI IMPEGNINO A ROMPERE IL “CICLO DELLA POVERTÀ”

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“La comunità internazionale deve impegnarsi di più per rompere il ‘ciclo della povertà’ che colpisce 569 milioni di bambini nei Paesi più poveri o in guerra”. È la denuncia di Paloma Escudero, direttrice delle comunicazioni di Unicef, in occasione della Giornata internazionale del bambino che si celebra ogni 1 giugno. “La povertà colpisce più duramente i bambini, privandoli di ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere, svilupparsi e crescere”, ha detto Escudero in un’intervista ai media.

Secondo la Banca mondiale, oltre un miliardo di persone vive sotto la soglia di povertà di 1,25 dollari al giorno. Di queste, circa la metà (vale a dire 569 milioni) ha meno di 18 anni. I rischi maggiori li corrono i bambini fino a tre anni. Una delle principali cause di morte, in questa delicata fascia d’età, è la malnutrizione che non significa, necessariamente, non cibarsi, ma anche il protrarsi di una dieta povera, scarsamente proteica, priva di micronutrienti essenziali. Non essere nutriti abbastanza nei primi mille giorni di vita può portare a problemi di crescita irreversibili. “Secondo le nostre stime, circa 161 milioni di bambini sotto i cinque anni hanno questo problema, pari a uno su quattro”, ha spiegato la responsabile dell’Unicef. Da qui la richiesta del Fondo per l’infanzia ai Governi del mondo perché si faccia di più e meglio.

Milena Castigli: