Tredici miliardi di euro l’anno, a tanto è stato quantificato il danno economico inflitto ai mari dall’inquinamento. Infatti, ogni anno nelle acque salate del pianeta finiscono dalle 5 alle tredici tonnellate di rifiuti. A capo della ricerca, effettuata dagli scienziati dell’Università della Georgia, è il professore Jambeck, docente di ingegneria presso l’Uga College of Engineering.
I Paesi che producono maggiore inquinamento sono Cina, Indonesia e Filippine, gli Stati Uniti sono al 20esimo posto. “La dimensione della popolazione e la qualità dei sistemi di gestione dei rifiuti in gran parte determinano il modo in cui paesi contribuiscono a produrre la grande massa di rifiuti marini in plastica. – spiega il professore – Senza il miglioramento delle infrastrutture di gestione dei rifiuti, la quantità globale di rifiuti di plastica che passerà dalla terra al mare dovrebbe aumentare di un ordine di grandezza entro il 2025”.
Secondo lo studio, l’aumento del reddito nazionale lordo dei 192 Paesi esaminati è direttamente proporzionale a quello dei rifiuti di plastica. Nel 2013 si parlava di un aumento del 647% della resina di plastica rispetto alle ai dati raccolti nel 1975. “È incredibile quanto siamo avanti nell’ingegneria ambientale, con sistemi di riciclaggio e di gestione dei rifiuti per proteggere la salute umana e l’ambiente, in un breve lasso di tempo – concluso il professore Jambeck – Tuttavia, queste protezioni non sono purtroppo disponibili allo stesso modo in tutto il mondo”.