Un giorno per festeggiare i nostri nonni, un’occasione per guardare nel profondo della società moderna e capirne il rapporto con la terza età. Oggi è l’Italia a regalare un sorriso ai propri “vecchi”, ma la giornata internazionale del nonno viene “declinata”, in date diverse, un po’ in tutto il globo: negli Stati Uniti la National Grandparents Day viene celebrata ogni anno la prima domenica di settembre, nel Regno Unito la prima domenica di ottobre, in Canada il 25 ottobre. In Francia, le nonne e i nonni sono festeggiati ogni anno separatamente.
C’è l’esigenza forte di riscoprire il valore degli anziani. Non a caso a sollevare il velo di indifferenza ci ha pensato Papa Francesco, che ha definito “disumana” la violenza su di loro. “Dio non vi abbandona – ha detto il Pontefice ai 30 mila rappresentanti della terza Età venuti a Roma da tutto il mondo – continuerete a essere la memoria del vostro popolo”. E bello è stato anche l’omaggio che il Santo Padre ha fatto nei confronti del papa emerito Benedetto XVI: “Ho detto tante volte che mi piaceva tanto che lui abitasse in Vaticano, perché era come avere il nonno saggio in casa”.
Ma la speranza non sempre trova l’alveo giusto per proliferare. Quando al posto delle carezze arrivano le sberle, invece del sorriso vieni sbattuto su un letto e tirato per i capelli, quando la
debolezza dell’essere anziani viene usata come un’arma per farti del male, diventa faticoso persino vivere. Le storie che la cronaca degli ultimi mesi ci ha messo davanti agli occhi fanno male all’anima: orrori su orrori, in una casa di riposo a Terni, dentro una clinica a Vaprio d’Adda nell’hinterland milanese, poi ancora una struttura a Sanremo. E ancora Palermo, Catania. Non è una questione geografica; posti diversi, stessi drammi: chiusi in bagno per punizione, minacciati, percossi, umiliati. La bassezza umana in questi casi ha toccato il fondo assestando uno schiaffo al concetto stesso di dignità.
Nessuno si senta escluso; ognuno di noi in un prossimo futuro potrebbe trovarsi in una situazione così. Secondo uno studio presentato al Consiglio europeo la vita media in questo secondo è destinata a crescere di 15-20 anni; in altre parole avremo un over 65 ogni tre persone in età lavorativa. Solo in Europa nei prossimi 30 anni gli anziani arriveranno a essere oltre 62 milioni. Una risorsa inestimabile, un patrimonio da valorizzare. La storia di Lilian dimostra quanta energia e quali inimmaginabili traguardi ci si possa porre anche alla soglia del secolo di vita. Le tragedie negli istituti lager a loro volta documentano quanto l’uomo sia capace di distruggere speranze e opportunità. Si tratta di scegliere in quale mondo vogliamo vivere…