Al mondo si commette un suicidio ogni 40 secondi, secondo le stime dell’Oms. E ciò significa che ogni anno si tolgono la vita complessivamente 800.000 persone. Il primo “Rapporto sulla prevenzione del suicidio” è stato pubblicato a Ginevra, ed esprime un disagio che non conosce confini geografici. Tuttavia, il testo precisa che di tutti i paesi analizzati solo 28 hanno messo in campo strategie nazionali per la prevenzione del suicidio. In Svizzera, ad esempio, Confederazione e cantoni, per affrontare il problema stanno elaborando un piano d’azione sostenuto da statistica e ricerca che sarà disponibile a partire dalla primavera del 2016. Gli aspetti centrali della strategia che si intende adottare sono la prevenzione delle malattie psichiche e del suicidio all’interno degli ospedali, l’eliminazione dei mezzi per compiere l’atto e una serie di provvedimenti per limitare i casi di solitudine nei cittadini più “a rischio” come anziani e poveri.
I dieci paesi più colpiti dal fenomeno del suicidio sono il Guyana, la Corea del Sud, lo Sri Lanka, la Lituania, il Suriname, il Mozambico, il Nepal, la Tanzania, il Burundi e l’India. E da questi dati emergono altri dettagli importanti: secondo quanto scritto sul rapporto, infatti, il circa 75% dei suicidi totali avviene in zone a basso e medio reddito, e i mezzi più frequenti sono avvelenamento, impiccagione e armi da fuoco. A suicidarsi più degli altri sono la fascia “over 70” mentre in alcuni paesi le incidenze più alte si registrano tra i giovani.
L’Oms avverte che globalmente il suicidio è la seconda causa di morte nella fascia di età che va dai 15 ai 29 anni e che a costituire il rischio più forte sono le malattie psichiche. Ed è possibile prevenire questa tendenza solo per mezzo dell’adozione di piani strategici a livello governativo. Il richiamo dell’Organizzazione mondiale della Sanità va dunque a tutti i governi del mondo: sono fondamentali piani nazionali coordinati come la diagnosi precoce della depressione, la sua prevenzione e la creazione di sportelli di aiuto per persone in un situazioni di crisi. Il monito arriva a pochi giorni dalla giornata mondiale per la prevenzione del suicidio: il 10 e l’11 settembre.