Il primo sacrario nazionale dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace diventa realtà. E non è casuale che a ospitarlo sarà un eremo, a sottolineare quello spirito di sacrificio che contraddistingue l’impegno dei nostri militari che nelle terre più martoriate e pericolose sono in prima linea per costruire la pace e ridare dignità a quelle popolazioni spesso afflitte da decenni di conflitti.
Mercoledì 12 ottobre, alle ore 11, all’Eremo di San Vitaliano nella frazione Casola di Caserta, il sindaco Carlo Marino ed il Ministro della Difesa Roberta Pinotti inaugureranno così il “Primo Sacrario Nazionale alla Memoria dei Caduti nelle Missioni di Pace”. Alla cerimonia, promossa dal Ten. Col. Gianfranco Paglia, “Medaglia d’Oro al Valor Militare”, parteciperanno numerosi familiari dei caduti in missioni di pace, provenienti da ogni parte d’Italia.
L’idea del Sacrario, che va considerato come luogo della memoria, nasce più di dieci anni fa quando Daniela Paglia, sorella di Gianfranco Paglia, allora undicenne, scrisse al Capo di Stato Maggiore della Difesa, chiedendo di ricordare in un luogo simbolico, almeno attraverso una foto ed il loro nome, tutti i militari che difendendo la Patria hanno sacrificato la propria vita. “Quel progetto – ha spiegato Gianfranco Paglia in esclusiva a In Terris – oggi diventa realtà grazie alla collaborazione del Comune di Caserta e soprattutto alla sensibilità di Don Valentino Picazio, rettore dell’Eremo di San Vitaliano”.
“Le Forze Armate italiane – ha aggiunto il sindaco Marino – sono l’elemento che garantisce la sicurezza e la stabilità nella nostra Nazione nelle aree più critiche del mondo. Un compito, questo, che richiede il sostegno del mondo civile. In tale contesto il sacrario, che siamo orgogliosi di ospitare nella città di Caserta, vuole rappresentare il luogo di pace e di preghiera per il coraggio di eroi che hanno operato per la Patria e per la pace “.
“La giornata – ha concluso Paglia – consente ai familiari dei caduti ed a tutti i cittadini l’opportunità di unirsi nel ricordo di coloro che si sono sacrificati, riservando loro un doveroso omaggio. L’evento sarà l’occasione per manifestare la vicinanza alle loro famiglie, mostrando l’orgoglio di appartenere ad una Patria che, pagando anche un pesante tributo di vite, è protagonista della comunità internazionale in difesa dei diritti fondamentali dell’uomo, della democrazia e nel fronteggiare il terrorismo in ogni sua forma ispirandosi ai dettami della nostra Costituzione”.
Sono tutti questi eroi, molto spesso dimenticati, che dovrebbero fungere da esempio alle nuove generazioni e alle nostre idee di Patria e di Libertà. I militari caduti in missione di pace sono complessivamente oltre 150: il primo è stato, nel lontano 1950, il Maresciallo dei Carabinieri Pio Semproni, di Ascoli Piceno, che come comandante della stazione di Agordat dei carabinieri in Eritrea, morì il 21 ottobre del 1950 durante un conflitto a fuoco con predoni locali. Dopo di lui molte giovani vite sono state spezzate e oggi a questi italiani tutto il Paese renderà il giusto omaggio con un monumento che perpetuerà il loro sacrificio ma soprattutto il loro esempio.