Il “Jurassic Park” potrebbe presto diventare realtà: è partita la corsa per riportare in vita animali estinti. Le prime specie che potrebbero rinascere sono il mammut lanoso, scomparso dal pianeta 4.000 anni fa, e il piccione migratore, estinto agli inizi del ‘900. A riportarlo è la rivista Science: l’idea è che queste specie potrebbero aiutare a ripristinare una sorta di equilibrio ecologico nel pianeta e le strade per farle ritornare sulla Terra sono almeno tre: incroci a ritroso, clonazione e ingegneria genetica basata sul taglia-incolla del Dna.
Per decenni, questo tipo di esperimenti per riportare in vita animali estinti, che gli esperti chiamano processo di “de-estinzione“, sono stati solo una teoria scientifica. Adesso, però, i progressi della ricerca li rendono realistici e, rileva Science, è arrivato il momento di cominciare a pensare seriamente a quali animali si potrebbero davvero riportare in vita. Il criterio della scelta non è certo basato su quali animali far rivivere per metterli negli zoo, per il piacere dei visitatori, ma quali specie estinte potrebbero essere le più utili al pianeta.
Per questo sono state elaborate delle linee guida dagli ecologisti dell’università della California a Santa Barbara, che indicano quali animali dovrebbero essere riportati in vita. In cima alla lista ci sono il mammut e il piccione migratore, alla cui rinascita stanno già lavorando due gruppi diversi: quello coordinato da George Church, dell’università americana di Harvard, e quello coordinato da Ben Novak, della fondazione Revive and Restore di San Francisco.