UN FLASH MOB PER ESORCIZZARE L’ISIS

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Dopo gli attentati di Parigi, il califfato dell’Isis ha dichiarato di voler colpire Roma e il Vaticano. C’è da essere seriamente preoccupati. In città si respira un clima pesante: le strade sono presidiate dalle forze dell’ordine e dall’esercito. Ma tutto questo non ferma l’ilarità dei romani che preferiscono opporre alla paura le risate. Su Facebook è comparso un evento: “Ballare booomba a Piazza San Pietro l’8 dicembre”. In poche ore dalla pubblicazione, hanno aderito oltre 3000 partecipanti.

“Voglio ribadire che l’evento è solo una trovata per stemperare la tensione che continua a salire giorno dopo giorno avvicinandosi all’inizio del Giubileo – scrive l’ideatore –. Ovviamente è una pagina comico-satirica, non la prendete troppo sul serio. Ammetto che immaginarci tutti a Piazza San Pietro a ballare un ballo di gruppo mi fa sorridere. Un sorriso un po’ amaro, ma pur sempre un sorriso. Del tipo ”Minacciate la nostra libertà ma io non farò il vostro gioco. Io non rimango chiuso in casa. Io non ho paura”.

Contro la paura che paralizza, da mesi i romani si servono anche dei 140 caratteri di Twitter per dimenticare l’incubo delle bandiere nere: “Tempo mezz’ora diventeno romani e pensano: ‘Vabbè, ma mo se dovemo mette a taja capocce? Ma a chi je va, o famo domani”. Dal web anche consigli per evitare il traffico (“Nun pijate er Raccordo che restate imbottijati”), e sui mezzi di trasporto: “Evitate li  cammelli ve ce vojo sui sampitrini”.  La Caput Mundi vive di passioni, come il calcio, e anche gli ultras hanno un messaggio per i jihadisti: “Roma nun se tocca, pijateve a Lazzio e nun ve scordate Lotito”.

Si scherza naturalmente, ma non tutti la prendono bene, ed ecco che compaiono commenti, a tratti anche volgari, che condannano la “satira”, scatenando dibattiti che il più delle volte finiscono con bestemmie e parolacce. Anche il prefetto Gabrielli si è pronunciato sulla questione e ha invitato i romani a non ironizzare su questi argomenti: “Non possiamo consigliare di non andare per strada, di non frequentare luoghi affollati, di non andare allo stadio o andare a prendersi un caffè. Il cittadino deve continuare a vivere la sua vita, ma inviterei tutti a non banalizzare perché l’ironia su alcuni temi non serve a nessuno”.

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