Molto spesso, in seguito a scosse di terremoti, gli argini di ghiaccio dei laghi glaciali cedono e vengono riversati a valle chilotoni di acqua in grado di distruggere e radere al suolo i villaggi sottostanti. Questi fenomeni sono chiamati “tsunami interni” e possono avere una forza distruttiva superiore a quella della bomba atomica lanciata su Hiroshima.
Lo specialista di dinamica dei fluidi Stephen Hughes, in collaborazione con un gruppo di ricercatori della Queensland University, ha messo a punto un mega -sifone immerso nei laghi glaciali che rilascia l’acqua alla base della montagna, in modo che – in caso di cedimento degli argini – non si crei un’inondazione distruttiva. Il sifone consiste in un tubo a forma di N che viene riempito di acqua e il suo rilascio viene regolato da una valvola unidirezionale.
“E’ concepito per essere uno strumento non complicato e costoso, che le popolazioni in regioni remote possono usare facilmente”, ha spiegato Hughes, che da oltre 20 anni si dedica a studiare i laghi glaciali. In realtà una prima versione di questo sifone è già stata sperimentata con successo in Bhutan.
Gli tsunami interni hanno più volte distrutto le comunità ai piedi dell’Himalaya, nel 2013 uno ha travolto due villaggi e la seconda città del Nepal, Pokhara, uccidendo 60 persone e cambiando il corso del fiume Seti. “Un’enorme quantità di acqua viene liberata in brevissimo tempo e le onde di alluvione possono raggiungere l’altezza di diversi metri – ha spiegato Hughes – Nel 1994 ho fatto il calcolo di uno scoppio di lago glaciale e la forza distruttiva dell’acqua era l’equivalente di otto bombe atomiche sganciate a Hiroshima. E’ una forza distruttiva enorme”.