Un nuovo caso di violazione del diritto alla libera espressione i è verificato in Thailandia, dove la giunta militare ha imposto la cancellazione di un seminario dedicato allo stato di salute dei media e alla libertà di stampa nel Paese. A denunciare l’accaduto è la Friedrich Ebert Foundation, un movimento tedesco per i diritti umanitari, che ha specificato che un gruppo di ufficiali dell’esercito ha ordinato la cancellazione dell’evento in programma oggi in un hotel di Bongkok. Caso vuole che la cancellazione dell’evento coincida con la convocazione – sempre ordinata dall’esercito – di due ex ministri del governo Yingluk Shinawatra.
“È la triste verità – spiega un dipendente della Friederich Ebert Foundation – In un primo momento abbiamo ricevuto una telefonata che ha annunciato la notizia, poi i militari si sono presentati in Hotel e ci hanno detto che non avevamo il permesso di tenere l’evento”. Dal 2005 la Thailandia ha visto i suoi territori animati dagli scontri tra le “camice rosse” – vicine agli Shinawatra e alle fasce deboli della popolazione, e “camice gialle”, rappresentanti dei democratici, sostenuti dal ceto medio. Nei primi mesi del 2010 questi scontri hanno causato centinaia di morti e hanno innescato un processo per il quale si è arrivati a delle nuove elezioni e al ritorno degli Shinawatra.
Ma nel maggio dello scorso anno, un intervento militare ha interrotto le proteste in piazza e determinato la cacciata della premier Yingluk. Adesso, è il capo delle forze armate a fungere da Primo Ministro, con il compito di riformare lo Stato. Sono in programma alcune riforme, ma non sono noti i contenuti delle stesse. Inoltre il Primo Ministro thai ha annunciato una tolleranza zero verso quanti mostreranno dissenso alle sue decisioni e sarà convocato chiunque provasse a muovere una critica al suo operato.