Dinanzi alla tragedia (almeno 21 morti) causata dal terremoto 6.0 che questa notte ha colpito Marche Lazio e Umbria le domande sono sempre le stesse: โPerchรฉ รจ accaduto tutto ciรฒ? E โ soprattutto โ si poteva prevedere?โ La risposta alla prima domanda รจ piรน complessa della seconda, nonostante la scienza che studia i terremoti abbia fatto grandi passi in avanti negli ultimi decenni. Purtroppo, non abbastanza da poter prevedere con sicurezza il luogo e il tempo di una scossa poco prima che avvenga.
I due borghi dellโepicentro del terremoto piรน forte โ Amatrice e Accumoli, due piccoli paesi (2.600 e 670 abitanti rispettivamente) in provincia di Rieti โ si trovano in una zona altamente sismica, poichรฉ si trovano ai piedi dei Monti della Laga che si si sviluppano per oltre 24 km tra gli altopiani di Amatrice (RI) e di Campotosto (AQ). A differenza degli altri gruppi di montagne che si trovano nellโAppennino Centrale โ costituiti da rocce calcaree โ questa zona ha rocce che i geologi chiamano di origine โtorbiditicaโ, ossia formata da materiale tipo sabbie e argille, notoriamente poco stabili.
I Monti della Laga sono delle enormi frane sottomarine che trasportavano materiale sul fondo di un mare sotterraneo. Quel materiale franoso si รจ poi trasformato in rocce e sollevato da fenomeni geologici successivi. Tra 2 e 3 milioni di anni fa, in seguito allโinnalzamento del gruppo del Gran Sasso, si รจ formata una lunga faglia.
La frattura รจ rimasta โsilenteโ per molto tempo; ma i geologi, studiandone la storia, ne avevano denunciato la possibile riattivazione. In particolare, la faglia era stata studiata in prossimitร di Campotosto (non molto lontano dallโepicentro del sisma) e le analisi avevano permesso di accertare che si era attivata negli ultimi 8.000 (!) anni, pur non dando โ in questo lungo lasso di tempo per la specie umana, ma molto breve per la storia geologica โ mai grandi scosse. Infatti, guardando alla storia moderna, i terremoti di una certa intensitร nellโarea sono avvenuti secoli fa: nel 1639 (Magnitudo 6.2), 1646 (Magnitudo 5.9) e nel 1703 (Magnitudo 6.9).
Non era dunque possibile prevedere il โquandoโ si sarebbe verificato un forte terremoto (potevano passare anche migliaia di anni), era solo sicuro che la zona รจ altamente instabile. Nelle ore seguenti al primo sisma si sono verificate altre scosse piuttosto intense di magnitudo 5.4 e 5.1 poco piรน a nord, nei pressi di Norcia in provincia di Perugia, seguite da altre scosse di minore intensitร sempre lungo la dorsale appenninica. Nellโarea del primo epicentro, inoltre, sono presenti altre faglie piรน piccole che potrebbero muoversi nei prossimi giorni per assestamento.
Accertata lโimpossibilitร di โprevedereโ lโarrivo di un terremoto (nonostante i tanti tentativi che si sono succeduti nei secoli: dal cambiamento di comportamento degli animali, alla posizione degli astri fino allโimmobilitร delle nubi sopra i possibili epicentri) bisogna almeno sapere cosa fare quando ci si trova nel bel mezzo di un sisma.
La protezione civile sul suo sito fornisce una serie di consigli da seguire prima, durante e dopo un terremoto. La prima cosa da fare, รจ identificare dei luoghi sicuri, sia in casa che fuori, dove potersi riparare: per esempio sotto mobili robusti, come una pesante scrivania o un tavolo, oppure attaccarsi a un muro interno portante lontano da vetri potrebbero frantumarsi (come nei pressi di finestre, specchi, quadri) e da librerie o altri mobili pesanti che potrebbero cadere. Allโesterno, รจ bene posizionarsi lontano da edifici, alberi, linee telefoniche ed elettriche, cavalcavia o autostrade sopraelevate, nonchรจ mare e zone lacustri per il pericolo tsunami.
Eโ fondamentale non perdere la testa e non precipitarsi verso le scale o lโascensore: le scale sono la parte piรน debole dellโedificio e lโascensore puรฒ facilmente bloccarsi. Se si รจ in auto, non sostare in prossimitร di ponti, di terreni franosi o di spiagge perchรจ potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde anomale. ร necessario inoltre lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi
Dopo la scossa, due semplici consigli che non salvano la vita, ma aiutano i soccorsi. Primo: togliere la password al wi-fi, in modo da facilitarne lโuso per aiutare i soccorsi. Secondo: se Facebook ha attivato il Safety Check โ il servizio che permette alle persone nelle zone interessate dalle scosse di segnalare ai propri amici dove ci si trova โ fate sapere tramite il social che state bene: รจ un modo per indirizzare i soccorsi dove ce nโรจ bisogno e non far perdere tempo prezioso in inutili ricerche.