Problemi di solitudine ed esistenziali sono le principali motivazioni che spingono le persone a rivolgersi al Telefono amico. Nel 2013 sono state circa 48mila le chiamate segnalate, il 64% di queste è da parte di uomini in un età compresa tra i 35 e i 65 anni.
Si evidenzia una prevalenza di pensionati (26,5%), seguiti dai lavoratori dipendenti (14%), mentre la percentuale dei non occupati è del 6,5%. Dario Briccola, presidente nazionale dell’Associazione ha commentato: “Analizzando i motivi delle telefonate, emerge che la maggior parte dei problemi esposti riguardano l’area del sé (bisogno di compagnia, solitudine, problemi esistenziali, prospettive e cambiamento, ecc…) seguono poi i problemi relazionali con il 13,1% e le dinamiche legate alla sfera sessuale (12,7%). Tra le chiamate occasionali spiccano invece il suicidio, i problemi lavorativi, i problemi relazionali/amicali/familiari e quelli giuridici”
Infine, conclude il presidente Briccola “il bisogno di essere ascoltati ci sprona, come associazione, a continuare nel nostro servizio e a migliorarci sempre più, per questo dedichiamo alla formazione una particolare attenzione affinché i nostri volontari siano preparati ad offrire un ascolto empatico, attento e partecipato che permette a chi è in difficoltà di aprirsi e raccontare la propria sofferenza”.