Taiwan, altri scandali alimentari: denunciato il colosso Ting Hsin

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Un nuovo scandalo del settore alimentare colpisce Taiwan. Dopo il caso dell’olio contraffatto della Chang Guann, anche il colosso Ting Hsin, il maggior fornitore di olio delle imprese alimentari della repubblica di Cina, è stato denunciato una settimana fa per aver prodotto olio contaminato. Il pubblico ministero che sta seguendo il caso ha chiesto 30 anni di reclusione per Wei Ying-chung, direttore della Ting Hsin Oil e della Wei Chuan Foods coorporation, accusato di frode e corruzione.

Secondo gli inquirenti la ditta avrebbe importato e  immesso nel processo di raffinazione olio destinato all’alimentazione animale, e non commestibile. Un’operazione che  avrebbe fruttato a Ying-chung un guadagno di oltre 450 milioni di dollari Taiwanesi (circa 12 milioni di euro). A questo va aggiunta la frode fiscale legata alla mancata emissione di ricevute tra il 2006 e il 2012. L’azienda ha chiesto ufficialmente scusa dichiarando di voler collaborare con le autorità per giungere al più presto a una chiara definizione delle responsabilità. Nel frattempo però la catena Dr. Chiang ha già avanzato una richiesta di risarcimento alla Ting Hsin per un miliardo di dollari taiwanesi (26 milioni di euro).

Lo scandalo si intreccia con un’altra indagine riguardante la sottrazione di documenti riservati da parte degli ufficiali del Dpp (Democratic progressive party), partito d’opposizione al potere nella regione di Pingtung dove ha sede la Wei Chuan. L’azienda avrebbe ricevuto notifiche sulle future ispezioni sanitarie dalla segretaria dell’ufficio sanità di Pingtung, Tsai Qing-rong. Una circostanza che secondo gli inquirenti paleserebbe i legami tra la Ting Hsin e la famiglia Wei.

 

 

 

Luca La Mantia: