Svolta nella lotta al diabete: per misurare la glicemia basta un tatuaggio

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Quanto più la sperimentazione di nuove tecnologie mediche si affina tanto più si semplifica la vita di chi soffre di diabete. Questa la finalità dei ricercatori dell’Università di San Diego che hanno realizzato un biosensore transfer usa e getta, sottilissimo che funziona come gli action transfers (i nostri comuni trasferelli) da stendere sulla pelle per un solo giorno. I materiali sono anallergici e non creano intolleranze cutanee.

I suoi sensori sono composti da elettrodi incrociati che, generando un impercettibile passaggio di corrente, attirano verso il “tatoo” gli ioni di sodio che trasportano il glucosio da una cellula all’altra permettendo di conoscere con estrema precisione il livello di glucosio nel sangue. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Analytical Chemistry, lascerebbe sospirare gli insulino-dipendenti costretti, con i vecchi metodi, a pungersi i polpastrelli per stabilire le dosi di insulina da iniettare. Ha poche ore di vita il tatuaggio intelligente, pertanto, è prematuro pronunciarsi sul successo, ma finora i test sono apparsi soddisfacenti.

Se questo strumento darà i risultati sperati, si proseguirà fino a inserire sensori con sistema bluetooth per inviare i risultati direttamente al medico e ci si auspica di poterlo adottare, se il costo fosse di pochi centesimi, a tutti i portafogli. In attesa del pancreas bionico, si spera di riuscire a ottenere anche il passaggio dei farmaci attraverso il biosensore e di poterlo estendere anche per altre patologie, cominciando da quelle renali.

Moira Schena: