Il re dei videogiochi, l’eterno idraulico italiano che ha incantato più di una generazione con la sua tuta da lavoro e i grandi baffi compie trentanni. Saltava sui funghi all’interno dei nostri Nintendo, un piccolo eroe che ci ha intrattenuto apparendo in più di cento giochi differenti. Il suo debutto avvenne nel 1981 in Donkey Kong. All’epoca doveva salvare una principessa. Solo due anni dopo divenne Mario Bros, e cominciò a spopolare nelle consolle di tutto il globo. Per il titolo di “Super” bisogna attendere il 1985. Da quell’anno a oggi sono passati appunto trentaanni, e le copie vendute di Super Mario Bros sono ben 300 milioni.
Immortale come Topolino e immutabile come Biancaneve, è stato capace di passare indenne, o quasi, attraverso gli anni. E’ perfino riuscito a tornare indietro, alle origini, infischiandosene della grafica ad alta definizione e dei mondi vasti e infiniti dei videogame di nuova generazione. Trentanni per un videogioco non non sono pochi. Nulla nel mondo dei giochi elettronici ha mai venduto tanto. Nemmeno Grand Theft Auto, all’estremo opposto per attitudine, che arriva a 270 milioni.
Shigeru Miyamoto, il creatore di Super Mario, è molto emozionato. Alla domanda: Come sarà Mario tra altri 30 anni? risponde: “Difficile dirlo, non so nemmeno se sarò qui. Ma certo, immagino che lui ci sarà ancora come c’è ancora Topolino. Credo che supererà il confine dei media digitali, esistendo in tante altre forme, iniziando dai parchi a tema. Insomma, è ancora molto giovane Mario e ha tante cose da fare davanti a sé”. Ed è vero. Lo dimostra la sua recente evoluzione per la Wii U, che lo vede diventare Super Mario Maker.