Strane presenze, immagini terrificanti e voci che rimbombano nella testa; potrebbe sembrare la descrizione di un film dell’orrore ma non lo è. E’ avvenuto davvero, su un bus di Napoli ed ha visto come protagonista una ragazza di 15 anni. Il fatto che poco prima si fosse cimentata nel Charlie Challenge, la seduta spiritica diventata virale sui social network, non può essere un caso. Di certo in questa storia oscura ci sono le condizioni in cui si trovava la teenager quando è arrivata in ospedale. “Non avevo mai visto una crisi così forte: urlava, si gettava l’acqua addosso per pulirsi ed era terrorizzata dall’idea del vomito” ha raccontato sconvolta la dottoressa Rosanna Saccone, che l’ha soccorsa in ambulanza mentre era in preda al delirio. La diagnosi del professor Vincenzo Tipo, primario del presidio di prima assistenza del “Santobono” di Napoli, è stata “psicosi delirante lieve”.
A Napoli è il terzo caso in poco meno di un mese, già altri due adolescenti sono stati ricoverati in condizioni simili. Da un punto di vista medico nulla di grave ma è il campanello di allarme di un fenomeno diffusissimo nel mondo dei teenager che navigano indisturbati su internet. In tutti gli episodi registrati a Napoli la procedura è stata la stessa: dal pronto soccorso i pazienti sono stati affidati al reparto di psichiatria. “I genitori dovrebbero controllare le attività dei propri figli – ha spiegato il primario – altrimenti rischiano di imbattersi in qualcosa di pericoloso”.
Anche perché le crisi deliranti di questo tipo tra i giovanissimi sono aumentate da quando poco più di un mese fa è impazzata la moda di filmarsi mentre si celebra questo rituale, uno schiaffo a chi definisce un’innocua ragazzata quello che è un vero e proprio avvicinamento all’esoterismo. Il Charlie Challenge consiste nell’evocazione di uno spirito maligno messicano per fargli domande su accadimenti presenti o futuri. Deve trattarsi di quesiti secchi, cui lo spettro possa rispondere “si” o “no” spostando le matite su una griglia appositamente preparata.
Charlie Challange nasce in Colombia, terra in cui lo spiritismo e la pratica occulta è particolarmente diffusa; e anche all’ospedale Santiago de Tunya 4 adolescenti sono state ricoverate presentando gli stessi sintomi delle giovani di Napoli. Continenti diversi, stessa sindrome: l’analogia è evidente. Anche perché nessuno dei ragazzi ricoverati aveva fatto uso di droghe, farmaci o altre sostanze che possano giustificare allucinazioni. Unico punto di raccordo tra queste storie è che tutti avevano partecipato a questa particolare seduta spiritica. Una coincidenza fin troppo allarmante.
La rapidità con cui si è diffuso sulla rete il rito di Charlie e l’altrettanta velocità con cui sono stati segnalati casi di “psicosi” dovrebbero preoccupare non solo i genitori, ma educatori e insegnanti che hanno a che fare con il mondo degli adolescenti. Continuano a definirlo un gioco ma non è così. Si tratta di una pratica che oltre a incuriosire ed attirare i giovani verso l’oscuro mondo del satanismo, li rende protagonisti a loro insaputa di una vera e propria seduta spiritica stuzzicando quel desiderio dell’uomo di avere un controllo totale sull’esistenza conoscendo eventi passati e futuri o, come spesso accade in questi casi, di parlare con i propri cari defunti. I rischi, oltre che danneggiare la psiche dei soggetti più fragili, sono quelli di lasciare le porte aperte ad un intervento demoniaco che si manifesterebbe con disturbi malefici fino ad arrivare nel peggiore dei casi alla possessione.
Laddove la pericolosità “spirituale” del fenomeno non voglia essere riconosciuta, si dovrebbe per lo meno prendere in considerazione la grave ricaduta che ha a livello psicologico su chi ha partecipato a questo “gioco”. Credenti o meno una sola verità è certa: Charlie ha già iniziato a fare del male.