La meccanica quantistica, quella insomma che ci ha regalato il web e i dispositivi elettronici, in futuro potrebbe darci anche la possibilità di trasmettere dati in assoluta sicurezza dallo spazio, a prova di hacker, cavalcando i fotoni, ovvero le particelle della luce. Questa fantascienza è già qui: per la prima volta al mondo è stata eseguita con successo una trasmissione dati quantistica attraverso un satellite, sulla distanza record di 1.700 chilometri.
Il sorprendente risultato parla italiano. Il test, pubblicato sulla rivista Physical Reviw Letters è, infatti, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Padova e il Centro di geodesia spaziale di Matera dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). “Questi studi rispondo alla richiesta, sempre più crescente nella società, di scambiare informazioni in modo sicuro, soprattutto a seguito dei massicci attacchi alla privacy degli ultimi anni”, spiega Paolo Villoresi, docente di fisica sperimentale all’Università di Padova e coordinatore del team di ricerca.
Praticamente, i dati sono stati impacchettati in particelle di luce e inviati al satellite “Lares”, lanciato dall’Asi nel 2012, la cui superfice è ricoperta di specchi. Una volta raggiunto il fascio luminoso, gli specchi lo hanno riflesso verso la stazione ricevente a Terra. Un passo decisivo verso un futuro basato su comunicazioni impossibili da intercettare, perché cercare di catturarle significherebbe, automaticamente, distruggerle.