Nelle ore di terrore, sofferenza e preoccupazione per il terremoto che ha colpito l’Italia centrale c’è spazio anche per la solidarietà e la speranza. Sono stati numerosi, infatti, gli episodi di solidarietà e altruismo in questi giorni, dai volontari partiti da ogni parte di Italia per aiutare la popolazione ai tantissimi aiuti di tipo economico e materiale nei confronti dei sopravvissuti.
Fra le mani che scavano, ora, ci sono anche quelle di 5 volontari del Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi – una onlus che promuove attività ed interventi volti a prevenire e contrastare l’esclusione sociale delle persone, con particolare attenzione ai giovani e alla famiglia -, giovani volenterosi che insieme al presidente Roberto Mineo hanno aiutato per tutta la notte i soccorsi, supportando gli uomini della protezione civile e dell’esercito nella ricerca di superstiti.
“E’ stata un’idea condivisa da tutti i ragazzi che hanno voluto subito essere d’aiuto il quel luogo dove hanno visto con i loro occhi l’assurdità della natura – spiega Mineo -. Non si può immaginare cosa è successo ad Amatrice finché non si è li”.
Lo immaginano bene i ragazzi del Ceis, partiti immediatamente da Roma per portare altre braccia e altre mani per scavare là dove ce ne era più bisogno: ” siamo arrivati intorno a mezzanotte – racconta Mineo – nel momento in cui si iniziavano ad avvertire nuove scosse”.
La macchina del soccorso, afferma il presidente, è stata eccezionale: i volontari sono arrivati da tutto il Paese e hanno lavorato insieme ai nostri ragazzi, che “sono stati contenti di aver partecipato a questa maratona di solidarietà sul campo, nella ricerca di eventuali superstiti sotto le macerie”.