La procura di Napoli ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Sergio Di Palo, il fidanzato di Tiziana Cantone, morta suicida in seguito alla diffusione dei suoi video hard. Calunnia e falsa denuncia – in concorso con la vittima – sono le ipotesi di reato che vengono contestati a Di Palo. Sulla richiesta di giudizio immediato dovrà pronunciarsi il gip al quale sono stati trasmessi gli atti.
L’indagine
Questa indagine non riguarda l’istigazione al suicidio della giovane, che viene portata avanti dalla Procura di Napoli Nord, ma si riferisce in particolare alle accuse – rivelatesi poi infondate – nei confronti di cinque persone che erano state indicate dagli stessi fidanzati come responsabili della diffusione in rete dei video e la falsa denuncia di smarrimento dell’Iphone.
Le altre accuse contro l’ex della Cantone
A Sergio di Palo, inoltre, viene contestato anche il reato di accesso abusivo al sistema informativo. Secondo gli inquirenti, infatti, l’uomo si sarebbe rivolto ad un consulente informatico per distruggere alcuni dati dal cloud della fidanzata, senza il suo consenso, e di eliminare alcune chat che scagionavano i cinque amici accusati della divulgazione dei filmati.
Tiziana non fu costretta a girare i video hard
Inoltre, dalle indagini della Procura di Napoli, è emerso che Tiziana Cantone – suicidatasi dopo la diffusione sul web di alcuni suoi filmati hard – non sarebbe stata obbligata a farsi riprendere in quei filmati diventati “virali” dopo la loro diffusione sui siti avvenuta quando, da una chat privata in cui ci si scambiavano video a luci rosse, sono poi stati inseriti in alcuni siti porno.