Ma se le cose stanno così, allora è molto più conservatore Renzi che si ostina a ripristinare i rispettivi ruoli e a rimettere ciascuno a sedere sulla propria sedia, vi pare? La sinistra che lo attacca, si morde le dita perché scopre che l’appena quarantenne non ha prestato il suo volto fresco alla politica per far continuare l’antica opera assistenzialista e oppositrice di sempre della sinistra. Piaccia o no, si deve comunque riconoscere al Presidente del Consiglio che si dichiara pronto a incassare “sinistri” (della boxe come della politica) e a riconoscere gaffe ed errori dei quali si assume piena responsabilità che sta navigando nuove correnti con determinazione e coerenza.
Forse davvero, come ha risposto Matteo Renzi alla leader della Cgil Camusso, è “surreale” che si sia ridotta la legge ad un tema di cui “trattare” facendo nascere uno scandaloso strapotere dei rappresentanti dei lavoratori sugli onorevoli in uno scambio per nulla equilibrato. Se finora l’Italia ha dato fiducia a tanti personaggi che hanno apportato novità in ogni campo tranne che in quello politico fino al ridicolo, non si vede il motivo per negare al Premier la facoltà di governare con la sua rivoluzionaria opera di trasformazione. I tempi sembrano richiedere paziente attesa e larghe aperture di vedute.