“Shukran”, una parola che in arabo significa “grazie”. È il nome pensato da un team di persone all’interno del quale c’è una giovane musulmana italiana, Suhair El Qarra, per lanciare una nuova piattaforma di comunicazione, attiva per computer e smartphone dal 26 marzo scorso. Ma The Shukran non vuole essere solo l’ultimo prototipo di social network. Il programma, infatti, ai “mi piace” del fratello maggiore Facebook o ai cinguettii di Twitter sostituisce l’immagine di una mano che simboleggia l’atto del ringraziare.
L’interfaccia di The Shukran è molto semplice: una schermata con lo sfondo modificabile a seconda dell’umore e un flusso di fotografie incorniciate dentro un ottagono arabeggiante, uno dei motivi ricorrenti nella pagina. Dentro la cornice, c’è sempre una foto o un video, con allegato il suo hashtag e le sue tag. Poco spazio invece per le parole, che spesso dividono invece che unire. Le immagini, invece, come quella di un sorriso o di bambini che giocano insieme, veicolano messaggi universali e positivi. Bando dunque agli insulti, a immagini scurrili e offensive. Tutti i contenuti pubblicati mirano infatti a costruire una comunità pacifica e accogliente. “Ci stiamo attrezzando anche per avere un moderatore che toglie i contenuti inappropriati – spiega El Qarra -. Ma la selezione sarà naturale: chi posterà immagini non in linea riceverà ben pochi Shukran”.
Suhair, che ha creato la piattaforma con la collaborazione, gli sforzi e la tenacia di tutti i componenti del team. è figlia dei tempi moderni. Sotto i 30 anni, padre palestinese e mamma italiana, laurea in scienze politiche e un grande amore per le nuove tecnologie. È musulmana, ma ci tiene a precisare che The Shukran non è solo il social di chi crede nell’Islam, ma di tutti coloro che credono nella pacifica convivenza tra le genti. Dietro al progetto, insieme a Suhair, lavorano un grafico, un programmatore e una decina di ragazzi. “Non ci conoscevamo prima, il team è nato con il progetto – spiega El Qarra -. Per noi c’era l’esigenza di superare i problemi di oggi mettendo competenze e tecnologia al servizio della nostra causa”. Una piccola squadra che porterà The Shukran da startup a terzo social network dopo i colossi Facebook e Twitter.
The Shukran è inoltre il primo social aperto al sociale. Basterà aggiungere prima della parola il punto esclamativo per dar vita a una campagna. La prima lanciata dagli animatori di The Shukran è !freedominegypt, una campagna che ricorda il colpo di Stato in Egitto e le manifestazioni a sostegno della libertà di stampa nel Paese. Inoltre – aggiunge El Qarra – Vogliamo che The Shukran si apra anche a ong e associazioni che fanno volontariato, per dare loro spazio e visibilità”.