A chi non piacerebbe scattarsi un selfie con uno dei più bei dipinti di Klimt o Matisse alle spalle? Come ben si sa la mania dell’autoscatto è molto in voga fra i giovanissimi, ma anche tra gli adulti, che appena possono assumono pose bizzarre, da soli, con gli amici, davanti a uno specchio, ma più frequentemente un po’ dove capita e si scattano da soli un’istantanea. Ultimamente proprio per far sì che la foto self-service abbia un’angolazione perfetta in tutti i negozi, ma anche in tutte le piazze con maggior affluenza di turisti, si possono trovare in vendita per pochi euro i selfie stick.
L’asta telescopica con l’adattatore per gli smartphone non ha fatto altro che aumentare l’autoscatto-mania. Ed è proprio per questo che è finita nel mirino di tutti i più grandi musei, che l’hanno prontamente bandita dai loro spazi. Sia il MoMa che il Metropolitan Museum of Art (Mem) hanno proibito ai loro visitatori di usarla all’interno delle loro sale proprio per evitare che la luce del flash possa danneggiare le preziose tele che custodiscono o disturbare altri visitatori agitando il pratico, quanto invadente bastoncino.
Nonostante il settimanale americano “Times” abbia inserito i selfie stick tra le migliori invenzioni del 2014 e il presidente statunitense Obama ne abbia usata una all’interno di un video reso pubblico lo scorso febbraio, cresce di giorno in giorno la lista di musei, dagli Stati Uniti all’Australia fino in Europa, che l’hanno messa alla porta. Tra questi il Getty Center a Los Angeles, lo Smithsonian’s Hirshhorn Museum a Washington, la National Gallery of Art e il Museum Of Fine Arts di Houston. Ma anche in Italia il selfie stick è stato bandito da alcuno dei principali musei, come ad esempio la Galleria degli Uffizi, dove già da ottobre scorso è off limits e anche sul sito ufficiale dei Musei Vaticani, tra i consigli per la visita è “sconsigliato l’uso dell’asta allungabile per selfie”.