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“Segni tangibili di fede”, così la Polonia si prepara alla Pasqua

Il tempo “extraordinario” della Quaresima 2015 coincide con una fase storica durissima per i cattolici d’Europa: l’avanzata delle milizie islamiste sembra procedere senza ostacoli e l’altrettanto strisciante e letale “fumo” del relativismo “made in Europe” soffoca inesorabilmente i popoli. E’ in questo scenario, dove i cattolici assomigliano sempre più a una tribù indigena in via d’estinzione, che si inserisce la “contr’offensiva” della Chiesa polacca: il cardinale Kazimierz Nycz, arcivescovo di Varsavia, insieme all‘arcivescovo della diocesi di Varsavia Praga, monsignor Henryk Hoser, hanno invitato i fedeli in occasione della Quaresima a riscoprire un’antica tradizione pregando nelle 40 chiese stazionali della città.

Le preghiere, iniziate il Mercoledì delle Ceneri con una liturgia celebrata nella chiesa di San Salvatore al centro della capitale polacca, continueranno per tutta la Quaresima e a turno una delle chiese stazionali sarà aperta dalle 6 di mattina alle 21 per tutta la giornata, dove si officieranno oltre alle consuete celebrazioni liturgiche, anche l‘Adorazione del Santissimo, la Via Crucis e la liturgia penitenziale, con la recita dell’Angelus e del Rosario.

La chiesa di San Salvatore, dove tutto ha avuto inizio, è un luogo storico per il popolo polacco: nell’agosto 1946 infatti, venne officiata la cerimonia funebre con 6 tonnellate di ceneri delle vittime del nazismo provenienti dai forni crematori del reich. La Polonia ha ancora impresso nella coscienza e nei ricordi il dramma della guerra e dell’assurda follia omicida. Tanto assurda da pensare che Dio fosse morto ad Auschwitz e negli altri campi di concentramento, che tra file di persone che attendevano la loro condanna ci fosse anche Dio. Questa è la storia recente della Polonia, orfana di San Giovanni Paolo II.

Anche per questo i promotori dell’iniziativa quaresimale auspicano che questo “possa costituire un‘esperienza comunitaria” e “il segno tangibile di fede degli abitanti della città”. La proposta terminerà la Domenica delle Palme. “Iniziamo quella pratica di preghiere nelle chiese stazionali con la speranza che possa maturare e crescere negli anni coinvolgendo sempre più fedeli”, affermano i presuli, augurando ai partecipanti “un periodo di fruttuosa preparazione pasquale”.

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