Eā stato accusato di aver violentato i figli, condannato, allontanato, messo in carcere (con le conseguenze che unāaccusa infamante come questa porta con sĆ©), distrutto come uomo e come padre. Sul banco degli imputati cāera lui, con la sua veritĆ alla quale nessuno dava credito, dallāaltra parte la moglie, e i Racconti dei suoi due figli. Ora, a distanza di 15 anni, i ragazzi (ormai cresciuti) hanno deciso di togliersi quel peso orribile che portavano sulla coscienza: tutto inventato. O meglio, dettato dalla mamma che aveva come obiettivo allontanare lāex marito dalla sua vita, per sempre.
La storia di Libero (nome di fantasia, ma volutamente evocativo) ĆØ tornata attuale. Sulle spalle del 46enne sardo trasferitosi a Brescia pesa ancora una condanna a 9 anni di galera. āLe indagini mediche non potevano dare certezza dellāabusoā, hanno scritto i periti. Le dichiarazioni di moglie e figli perĆ² sono bastate. E solo oggi il processo verrĆ revisionato. Una vicenda drammatica che riemerge nei giorni in cui inizia il giudizio contro Martina e Alex, la “coppia dell’acido”, accusata di aver sfregiato Stefano Savi, vittima di uno scambio di persona. Obiettivo dell’aggressione avrebbe dovuto essere infatti Giuliano Carparelli che aveva avuto una relazione con la donna. Altro dramma in un mondo in cui i rapporti umani si frantumano.
Quello di Libero, dunque, non ĆØ un caso isolato. E a dirlo non sono pletore di maschilisti insensibili ma rispettabilissime donne magistrato ascoltate in Commissione a Palazzo Madama. Intendiamoci, nessuno ha intenzione di sottovalutare la gravitĆ delle ignobili violenze fisiche e sessuali delle quali sono vittime le donne; quando queste sono vere, perĆ². āChi le inventa e le utilizza per scopi diversi da quelli dichiarati ā afferma Fabio Nestola di Adiantum, associazione deputata alla tutela dei minori e dei padri separati ā non nuoce solo ai figli e allāex coniuge, perchĆ© la falsa denuncia insulta in primis chi una violenza lāha subita davveroā.
Una percentuale impressionante, inimmaginabile per chi non ĆØ mai entrato nel vortice giudiziario delle cause di separazione. Gli studi sulle problematiche di questo settore, infatti, evidenziano da circa 16 anni un uso strumentale delle denunce e lāutilizzo dellāaccusa di violenza per raggiungere obiettivi diversi da quelli dichiarati. Uno schiaffo al concetto di tutela dei figli, interpretato egoisticamente come mero possesso.
āI maltrattamenti in famiglia – spiegava in Commissione il sostituto procuratore di Bergamo Carmen Pugliese, giĆ nel 2009 ā stanno diventando unāarma di ritorsione per i contenziosi civili durante le separazioniā¦ Eā appurato che le versioni fornite dalle presunte vittime sono gonfiate ad arte. Solo in 2 casi su 10 si tratta di maltrattamenti veriā.
Interessante anche la relazione del sostituto procuratore presso il Tribunale di Pistoia Jacueline Monica Magi: āLe false denunce provengono quasi nella totalitĆ da donne, spesso madri che tentano di allontanare lāex marito dai figliā. E, nellāambito delle accuse di questo tipo, quella di violenza sessuale ĆØ la piĆ¹ āfacileā per estromettere il papĆ dalla vita dei figli.