“Sono sei anni che questi lavoratori non vedono il rinnovo del loro contratto, hanno perso in media dai due ai quattromila euro che sono davvero tanti”: cosƬ il leader della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta a piazza Montecitorio per lo sciopero della Pubblica amministrazione indetto dal suo sindacato. “Con questa giornata – ha detto il segretario generale della Cisl – vogliamo obbligare il governo a riaprire il tavolo contrattuale”.
Il leader dei lavoratori, ha spiegato: “Noi oggi scioperiamo con un obiettivo che ĆØ chiaro: il rinnovo del contratto della Pubblica amministrazione. Con una lotta seria all’evasione e alla corruzione e con i tagli agli sprechi, le risorse si possono trovare”. Poi lancia una provocazione ai leader degli altri sindacati, ribadendo, come giĆ fatto nei giorni scorsi: “Contro la crisi, uno sciopero in un Paese che ha giĆ perso 25 punti di produzione industriale non ci sembra la strada giusta: non vogliamo fabbriche occupate ma aperte”.
Allo stesso tempo, perĆ², il segretario generale della Cisl apre agli altri organi rappresentanti dei lavoratori, Cgil e Uil, che per il prossimo 12 dicembre hanno indetto uno sciopero generale: “Sono sempre pronta a riprendere il filo dell’unitĆ , ĆØ importante per i lavoratori e per il Paese, ma insieme bisogna condividere merito, obiettivi e percorsi”. Il governo, ha spiegato Furlan, “non puĆ² immaginare che gli 80 euro siano sostitutivi del contratto, che ĆØ un diritto, ĆØ un patto che si fa con i datori di lavoro”.
Non ĆØ accettabile, ha sottolineato la leader della Cisl, che “non venga rispettato un patto che le istituzioni contraggono con i lavoratori”. Poi ha concluso, rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica: “Non basta ascoltare migliaia di cittadini on-line, bisogna ascoltare chi ogni giorno opera nel pubblico e nella scuola. Dobbiamo fare una battaglia di giustizia sociale che riconosca al contratto l’unico modo per continuare a garantire la qualitĆ dei servizi per la cittadinanza” che oggi ĆØ assicurata “solo per la volontĆ e la determinazione dei lavoratori”.