Quasi 1 miliardo di persone in più, secondo nuove stime, si troveranno in condizioni di estrema povertà entro il 2030 sulla base dei calcoli effettuati dall’Università di Denver. Questa sarà la conseguenza spaventosa se i leader del mondo non prenderanno decisioni importanti su povertà, disuguaglianza e cambiamenti climatici: dovrebbero essere assunte nei due cruciali summit di New York e Parigi alla fine di questo anno, mentre miliardi di bambini e adulti continuano a fare i conti con una vita di stenti.
È l’allarme sollevato in tutto il mondo da più di 1.000 organizzazioni, fra cui Save the Children e Gcap (Coalizione Contro la Povertà): lanciano oggi la nuova campagna Action/2015, che chiede con forza ai leader mondiali di mettere in atto azioni concrete per arrestare i cambiamenti climatici prodotti dall’azione umana, sradicare la povertà e rimuovere le disuguaglianze.
Questo incremento sarebbe il primo, dal 1993, nell’arco di una generazione e vedrebbe quasi 1 miliardo di persone in più diventare poveri (886 milioni) rispetto a quante sarebbero se venissero intraprese azioni specifiche e tempestive (360 milioni).
Tra i sostenitori della campagna Action/2015 c’è anche il premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai , che ha dedicato tutta la sua vita in gioco per il diritto all’educazione, ed altri personaggi autorevoli: dalla regina Rania di Giordania, Desmond Tutu, Muhammad Yunus, Jody Williams, Bono, Anne Lennox, Sting, Ben Affleck, Matt Demon, Mia Farrow, Bill e Melinda Gates.
Contestualmente al lancio della campagna, si stanno già tenendo iniziative in più di 50 paesi nel mondo: dal Libano e Liberia, a Norvegia, Sud Africa e Sri Lanka. Molti di queste sono guidate da giovani anche di soli 15 anni, in aree del mondo che sono tra le più direttamente interessate dagli accordi.