Secondo il rapporto “Illuminiamo il Futuro” presentato ieri mattina da Save the Children, la situazione delle scuole italiane è drammatica. A risentirne sono soprattutto i più poveri e la disparità è più forte nelle regioni del sud. In Italia un adolescente su quattro non raggiunge le competenze minime in matematica e circa il 20% in lettura. Metà degli studenti tra i 6 e i 17 anni non ha letto neanche un libro lo scorso anno e circa il 64% dei minori non ha accesso ad attività formative, culturali sportive e ricreative, con picchi dell’84% in Campania, 79% in Sicilia e 78% in Calabria.
Le cause, secondo Save the Children, sono da ricercare nello stato di decadimento e povertà in cui versano molte scuole italiane, che in alcuni casi mette in serio pericolo anche l’incolumità fisica di studenti e insegnanti. Il report denuncia come il 45% degli edifici scolastici nel nostro Paese è privo di un certificato di agibilità, il 54% non rispetta le norme anti incendio e il 32% quelle antisismiche.
“I dati che emergono dalle nostre elaborazioni rivelano un fenomeno allarmante: in Italia, una parte troppo ampia degli adolescenti è priva di quelle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita”, ha spiegato il direttore Generale di Save the Children, Valerio Neri. La scuola è uno degli strumenti fondamentali per permettere agli studenti di uscire da situazioni di povertà, riscattando la propria situazione sociale, e in questo rapporto emerge come siano proprio le fasce di studenti più svantaggiate a subire carenze educative.
“La povertà educativa risulta più intensa nelle fasce di popolazione più disagiate – continua Neri – e aggrava e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e di impoverimento già presenti nel nucleo familiare. E’ per questo che abbiamo deciso di affrontare la sfida e ci siamo dati 3 grandi obiettivi sui quali impegnarci in prima persona, chiamando all’azione tutte le forze sociali e istituzionali che operano a tutela dell’infanzia per restituire un futuro ai giovani”.
I tre obiettivi dell’organizzazione per il 2030 – fornire a tutti i minori la possibilità di apprendere, sperimentare e sviluppare talenti e aspirazioni, accesso ad un offerta educativa di qualità ed eliminare la povertà minorile – “sono realistici e raggiungibili” secondo Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, che sottolinea: “La povertà educativa non può essere un destino ineluttabile e non è accettabile che il futuro dei ragazzi sia determinato dalla loro provenienza sociale, geografica o di genere”
“Le enormi diseguaglianze che oggi colpiscono i bambini e i ragazzi in Italia – continua Raffaela Milano – vanno superate attivando subito un piano di contrasto alla povertà minorile e potenziando l’offerta di servizi educativi di qualità: i dati ci dimostrano che i servizi per la prima infanzia, le scuole attrezzate, le attività ricreative e culturali possono spezzare le catene intergenerazionali della povertà. Serve però uno sforzo comune e coordinato da parte delle istituzioni ad ogni livello e delle stesse comunità locali e l’impegno per sconfiggere la povertà educativa deve diventare prioritario nell’agenda del Governo”.