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Save The Children: il 26% dei minori stranieri scompare dai centri di accoglienza

Le decine di migliaia di minorenni stranieri non accompagnati che arrivano in Italia spesso fanno perdere le loro tracce, sfuggendo alla burocrazia italiana e rischiando di finire nelle maglie delle criminalità organizzata. Secondo alcuni dati diffusi dal Ministero dell’Interno i minori arrivati in Italia nel 2014 sono 14.234, di questi circa 3.707, cioè il 26%, hanno fatto perdere le loro tracce.

“Sono soprattutto eritrei ed afghani che vogliono raggiungere al più presto i parenti altrove, temono i respingimenti e la lunga trafila per ottenere lo status, ma rischiano di finire nelle mani dei trafficanti – spiega Raffaela Milano, direttore di Save The Children per Italia e Europa – Abbiamo denunciato il fenomeno più volte, il numero è altissimo. Il problema principale è la carenza di strutture di prima accoglienza adeguate. In quelle attuali i minori rimangono spesso ‘parcheggiati’ a lungo senza un supporto psicologico e di mediazione culturale adeguata, e molti scappano per paura dei respingimenti o perché capiscono di non potere essere utili economicamente alla famiglia di origine, che ha pagato loro il viaggio”.

Secondo la responsabile della Ong quello che servirebbe sono delle strutture più adeguate, rispetto a quelle utilizzate durante le emergenze (palestre, hotel o edifici di fortuna). Lo scorso luglio un accordo tra il ministero dell’Interno e gli enti locali aveva portato alla promulgazione di un bando pubblico per ristrutturare o costruire nuovi centri di accoglienza per minori. “Ora è necessario un passo ulteriore per rendere il sistema strutturato al punto giusto, per questo spero che venga approvata presto la Proposta di legge che, una volta approvata dalla Commissione Affari istituzionali e dalla Commissione Bilancio della Camera, potrebbe arrivare subito in Senato per una rapida decisione in merito – spiega la responsabile di Save The Children – Perché la velocità di approvazion sta nella volontà dei gruppi politici. L’auspicio è che veda la luce nel 2015, non più tardi data l’emergenza confermata anche oggi dai dati del ministro dell’Interno”.

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