Russia, rinviata l’udienza sulla chiusura dell’Ong Memorial

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Continuano le controverse vicende dell’Ong russa “Memorial”: l’udienza della Corte suprema russa sulla richiesta da parte del ministero della Giustizia di eliminarla, infatti, è stata rimandata al 17 dicembre prossimo. La decisione, che è stata presa anche su sollecitazione dello stesso ministero, ha l’obiettivo di consentire all’organizzazione di tenere l’assemblea prevista per il 20-23 novembre e modificare lo statuto nella direzione richiesta.
Il problema di Memorial, secondo quanto affermano le autorità russe, è il suo assetto organizzativo: l’Ong si definisce come “nazionale”, ma non ha il numero di richiesto di filiali registrate nelle regioni del Paese.  I suoi attivisti, al contrario, affermano che le contestazioni sono “pretestuose”, prive di fondamento. Negli ultimi mesi Memorial è stata infatti particolarmente critica verso la politica del Cremlino in Ucraina e recentemente è finita anche nel mirino dell’emittente filo governativa Ntv, che l’ha accusata di “sostenere gli estremisti e i terroristi”. Il ministero della Giustizia, poi, l’ha definita come “agente straniero” sulla base della controversa legge che prevede questa denominazione – di stampo staliniano – per le Ong che percepiscono fondi internazionali.

Memorial, candidata lo scorso anno al Premio Nobel per la Pace, fu fondata nel 1989 durante la perestroika gorbacioviana dal dissidente Andrei Sakharov, col fine di preservare la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche. Ma nei suoi 25 anni di attività si è occupata in generale di diritti umani, soprattutto in Cecenia, dove fu assassinata la sua attivista Natalia Estemirova.